Per capirci: il Barcellona è il club che paga gli stipendi più alti ai giocatori e negli ultimi 15 anni ha vinto 4 Champions League, 3 Supercoppe Uefa, 3 Mondiali per club: in tutto 10 prestigiosissimi trofei internazionali, senza contare i titoli nazionali e i Palloni d’Oro razziati dal suo fuoriclasse Leo Messi.
Il Real Madrid è il secondo club a pagare gli stipendi più alti al mondo e negli ultimi 15 anni ha vinto 4 Champions League, 3 Supercoppe Uefa, 4 Mondiali per club: in tutto 11 importantissimi trofei internazionali, senza contare i titoli nazionali e i Palloni d’Oro conquistati dai suoi campioni CR7 e Modric. Poi c’è la Juventus, che è il terzo club al mondo a pagare gli stipendi più alti ma che negli ultimi 15 anni (e se fossero 20 non cambierebbe nulla) non ha vinto un solo trofeo internazionale: nessuna Champions, nessuna Supercoppa Uefa, nessun Mondiale per club, nessuna Europa League. In compenso ha fatto incetta di scudetti, Coppe Italia e Supercoppe italiane e con 8 titoli consecutivi guida la classifica dei club con la striscia più lunga in corso a pari merito con Celtic (Scozia), Ludogorets (Bulgaria) e The New Saints (Galles), non esattamente il massimo in quanto ad appeal del brand, per usare termini cari al management juventino, dal chief football officer Paratici al chief financial officer Marco Re.
Insomma, considerando che il club di Andrea Agnelli paga i suoi campioni più di quanto facciano i club della NBA americana, dai Portland Trail Blazers ai Golden State Warriors, dagli Orlando Magic agli Oklahoma City Thunder, la domanda è: perchè? Che senso ha stipendiare con 31 milioni netti CR7 e con 12 De Ligt se tutto quel che ottieni è vincere scudetti che vincevi anche con Matri e Barzagli e conquistare, e a volte persino perdere, Coppe Italia e Supercoppe nostrane la cui eco si spegne appena giunti a Chiasso, distretto di Mendrisio? A meno che l’obiettivo di Agnelli non sia quello di demolire il record di titoli consecutivi (14) vinti in patria da Lincoln (Gibilterra) e Skonto Riga (Lettonia), forse qualcosa alla Juve andrebbe registrato, nella stanza dei bottoni dove il management bianconero ponza senza soste.
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