Gli studenti di Montecchio Maggiore imparano le Life Skills grazie agli anziani ospiti de “La Pieve”

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Life skills 2
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Gli alunni della scuola primaria incontrano gli anziani del Centro Servizi “La Pieve”, in un percorso di scambio intergenerazionale che arricchisce gli uni e gli altri.

A mettere in contatto due classi quarte della San Francesco e due quinte della Zanella con il Centro Servizi è stato l’Assessorato alla Scuola, promotore del progetto condotto dalla dott.ssa Lorena Peotta “Da zero a cento competenze. Quando i giovani e gli anziani si incontrano”, che mira a sviluppare le competenze trasversali nei giovani mettendoli al servizio degli anziani.

Una prima peculiarità dell’iniziativa e che tutti gli attori coinvolti (Comune, Istituti Comprensivi 1 e 2 e “La Pieve”) hanno contribuito attivamente alla progettazione e alla realizzazione, arricchendo il percorso con attività e proposte varie e rispettose dei diversi contesti.

La filosofia che sta alla base è quella delle Life Skills, ossia le competenze per la vita identificate nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come necessarie per promuovere la ricerca della salute nell’infanzia e nell’adolescenza. Si tratta di quelle competenze emozionali e relazionali che aiutano i futuri cittadini a gestire al meglio le relazioni interpersonali e a diventare attori della propria esistenza e che per questo servono per tutta la vita.

Come si sviluppa il progetto. 

Il Centro Servizi La Pieve, con la direttrice Chiara Cocco e i gli operatori guidati dalla psicologa Carlotta Guardamagni, illustra agli studenti la quotidianità di persone anziane che non sono più autosufficienti. Gli studenti incontrano gli anziani nella loro quotidianità e scoprono come riescono a svolgere le attività basilari che accomunano tutti gli esseri umani come mangiare, bere, muoversi, spostarsi, giocare e comunicare con le loro disabilità. In questo modo i ragazzi possono conoscere le strategie e gli strumenti che vengono utilizzati per permettere agli ospiti di vivere dignitosamente gli ultimi anni della loro vita.

I ragazzi visitano la struttura in due momenti diversi: nella prima visita principalmente osservano gli spazi, le regole, incontrano gli ospiti e gli operatori; durante la seconda visita, invece, partecipano in prima persona all’attività specifica che hanno scelto e per la quale sono stati formati.

Prima, durante e dopo queste visite, gli alunni vengono incontrati in classe dalla dott.ssa Lorena Peotta, che li fa riflettere sulle qualità personali che possono offrire e sulle Life Skills che vanno ad applicare sul campo. Tra queste ci si focalizza sull’autoconsapevolezza/autostima, il problem solving, la creatività e l’empatia. Gli studenti sperimentano che in gruppo le soluzioni ai problemi sono più efficaci: per esempio riflettono su quali strategie utilizzare per aiutare chi ha delle disabilità; successivamente queste soluzioni vengono confrontate con quello che vedono messo in pratica al Centro Servizi. I compagni sono molto utili anche per suggerire le qualità di ognuno e incoraggiare a provare a metterle in pratica.

Una caratteristica principale di questo progetto è dunque che esso permette un apprendimento delle Life Skills, in quanto lo studente impara a conoscerle e a metterle in pratica concretamente in un contesto inclusivo. Il concetto di “inclusione” scolastica e lavorativa è fondamentale per interagire serenamente in una comunità partecipata e composta dall’interconnessione di culture ed etnie diverse, che caratterizzano la società attuale.

Anche la convivenza con persone diversamente abili, che si possono trovare a scuola e nel posto di lavoro, arricchiscono le relazioni di ognuno. E così anche l’anziano, che ha perso l’uso di alcune delle sue facoltà, può essere una risorsa importante per i minori.

“Tutto questo – commenta il sindaco Milena Cecchetto – è possibile grazie alla grande collaborazione ed esperienza delle insegnanti delle scuole che sono state coinvolte e del personale del Centro Servizi ‘La Pieve’. È grazie alla loro fiducia e al loro entusiasmo, che gli studenti possono aderire a questa esperienza”.

“Il percorso – afferma l’assessore alla scuola Maria Paola Stocchero – mira a valorizzare la ricchezza di ognuno, data dalle qualità e dalle abilità diverse, permettendo di relazionarsi nel proprio modo unico e rispettoso con l’altro. È un percorso che permette agli studenti di esperire il proprio valore come essere umano, con la collaborazione attiva dei diversi enti coinvolti”.

Il 1° giugno “La Pieve” ospiterà una mostra descrittiva di tutto il percorso e aprirà le porte alla comunità, per illustrate come esso si è svolto e per permettere agli studenti stessi di presentare i risultati raggiunti.