Continuiamo il nostro ormai (quasi) quotidiano appuntamento per gli aggiornamenti sulla crisi di governo con il deputato vicentino Pierantonio Zanettin, componente della commissione Giustizia della Camera e della Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, quasi sempre il più lesto a rispondere alle nostre domande che inviamo a tutte le parti in causa.
Innanzitutto, come giudica il risultato di ieri sera al Senato?
Conte ha raggiunto la maggioranza relativa, ma non quella assoluta e Renzi, con l’astensione sua e del suo gruppo, ha dimostrato di essere decisivo. Se ai 140 voti contrari dell’opposizione si fossero aggiunti i 16 voti di Italia Viva, che pure aveva provocato alo crisi, il premier sarebbe stato sfiduciato. Conte ha salvato la pelle, ma il futuro, suo e del suo governo, restano assai incerti. Non si governa con numeri così risicati.
Oggi però c’è stato il voto sullo scostamento di bilancio e Forza Italia e Italia Viva lo hanno votato. Non salvate Conte così?
Non c’è dubbio che sulle questioni essenziali, che riguardano il benessere dei cittadini, Forza Italia ha sempre garantito responsabilità e votato i provvedimenti, anche dall’opposizione.
Lo ha fatto anche oggi sull’ennesimo scostamento di bilancio, necessario per i ristori ai danneggiati dal lockdown.
Ma già la settimana prossima è in programma la relazione del ministro Bonafede sullo stato della Giustizia. Italia viva è stata sempre molto critica con la politica giustizialista di Bonafede. Se la boccerà con noi, il ministro dovrà dimettersi. Sono dunque molti gli inciampi, che Conte troverà sulla sua strada.
Cosa farà ora Conte?
Secondo me dovrebbe dimettersi. In un momento così drammatico, deve lasciare al Capo dello Stato la libertà di individuare la migliore soluzione per il paese. Non si può vivacchiare con un governo sostenuto da una maggioranza raccogliticcia ed estemporanea.
Insistete ancora per le elezioni anticipate?
Se non si riesce a formare un governo coeso ed autorevole, che sia in grado di affrontare i problemi, le elezioni rimangono il male minore. In democrazia non sono mai un dramma.
Anche Forza Italia non è uscita molto bene da questa due giorni
Alla Camera la Polverini ed al Senato la senatrice Rossi e Andrea Causin hanno votato la fiducia a Conte e sono stati espulsi. Sono rimasto sorpreso soprattutto dal voto di Maria Rosaria Rossi, una esponete storica di Forza Italia, che per anni è stata anche una strettissima collaboratrice del Presidente Berlusconi. Per Andrea Causin il discorso e’ diverso. Era arrivato in Forza Italia solo nel 2017, dopo essere stato anche eletto nel 2005 consigliere regionale del Pd. Ha evidentemente sentito il richiamo della foresta. Ha usato il nostro partito come un autobus per essere rieletto alle ultime politiche.
Purtroppo non è stato l’unico negli ultimi anni, ma, c’è da dirlo, da una parte e dall’altra dello steccato sollevando proteste a… convenienze alterne.