La vicentina Erika Stefani (Lega) entra nella squadra di governo del nuovo premier Draghi: sarà ministro per la Disabilità: un tema introdotto proprio dalla Lega nel 2018 con Lorenzo Fontana sempre del Carroccio che era ministro della Famiglia con deleghe alla disabilità, mentre questa volta ci sarà un ministero dedicato.
“Sono molto contenta per lei – è il commento che abbiamo raccolto a caldo dalla collega deputata e amministratrice locale leghista Silvia Covolo – perché come ministro dell’autonomia non aveva potuto completare il mandato. Si tratta di un ministero molto caro alla Lega che l’ha voluto fortemente. Faccio le mie congratulazioni a Erika che ha sempre avuto un percorso politico coerente; è un ministero legato al sociale. Ora Draghi deve dettare la linea piìolitica, noi nei nostri emendamenti abbiamo sempre chiesto benefici fiscali per persone fragili, magari la neoministra Stefani potrà anche lavorare con l’assessore regionale Lanzarin che si è occupata molto di sociale”.
E che ne é dello storico cavallo di battaglia della Lega soprattutto in Veneto, l’autonomia?
Per l’autonomia la trattativa deve essere tra Regione e governo, ma il governo deve prima decidere. Il ministro Boccia voleva prima una legge quadro per tutti, noi invece volevamo che ogni singola regione, avendo esigenze diverse, facesse le trattative sulle competenze. In un anno e mezzo il progetto di Boccia si è arenato.
Ora con Draghi e con il ritorno del centrodestra al governo ci sarà un nuovo impulso verso l’autonomia?
Draghi ha messo in primo piano il piano vaccini, la riforma fiscale e il Recovery Plan, ma nella riforma fiscale ci può stare anche l’autonomia. Tra l’altro il governatore Zaia ora si confronterà con il ministro Gelmini (che ha le deleghe all’autonomia. n.d.r.), che è un’esponente di Forza Italia quindi questo potrebbe rendere le cose pià facili. Io auspico che il governo arrivi fino a fine legislatura (2023, n.d.r.) e quindi che abbia tempo non solo di gestire l’emergenza ma anche di realizzare diverse riforme. Del resto anche con il Covid in un certo senso si è dato prova di autonomia con l’operato dei governatori.
A tal proposito hanno suscitato l’irritazione dei governatori di centrodestra le parole del coordinatore del Cts Miozzo che chiedeva a Draghi di scavalcare le regioni nella gestione dell’emergenza sanitaria.
Le Regioni in certi casi hanno dovuto intervenire prima del governo perché mancavano linee guida chiare dallo Stato sulle competenze.