Granchio blu, da emergenza a opportunità in tavola. De Caro: “Occasione di sviluppo”. Zaia: “150 tonnellate già destinate al consumo”

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granchio blu
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Il granchio blu in Veneto finisce nel piatto, e il senatore veneto Luca De Carlo, presidente della IX Commissione – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, cita così alcuni degli esempi che in regione hanno saputo cogliere le opportunità nate da una vera e propria emergenza per il settore ittico nazionale.

C’è il pastificio di Casalserugo che lo utilizza per i suoi ravioli, la pizzeria di Cavallino-Treporti che lo rende ingrediente re della sua pizza, l’azienda di Mestre che si occupa di lavorarlo e trasformarlo in polpa e sughi, “senza dimenticare i tanti piatti realizzati dagli chef veneti che ho potuto degustare una decina di giorni fa ad Eraclea”.

“Questa situazione dimostra ancora una volta come i veneti non si fermino davanti a nulla: quella che è una catastrofe per la produzione ittica e per il settore della pesca viene trasformata in occasione di sviluppo e di crescita dalle nostre imprese. Il Veneto non sta mai con le mani in mano e, grazie al lavoro dei pescatori e al sostegno economico e normativo arrivato grazie al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, riesce a valorizzare un terribile predatore delle eccellenze dei nostri mari. Credo che il successo di questi piatti e la continua nascita di realtà che utilizzano il granchio blu in ambito gastronomico sia riuscita a far ricredere anche chi inizialmente aveva sottovalutato la nostra proposta di valorizzare questo prodotto in cucina”, conclude il senatore.

“Dall’inizio dell’anno in Veneto sono state immesse nel mercato almeno 150 tonnellate di Granchio blu. Dobbiamo essere al fianco dei pescatori, favorendo anche il consumo alimentare del granchio, per permettere che questo ‘flagello’ possa essere, almeno in parte, remunerativo per chi si ritrova con le reti da pesca piene di questi crostacei, non certo desiderati”.

Sono le parole invece del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che ha richiesto un approfondimento sulle quantità di Granchio Blu commercializzate nei sei principali mercati ittici regionali. Nei mercati di Caorle, Venezia, Chioggia, Donada, Pila e Scardovari dall’inizio dell’anno sono stati venduti 149.685 kg di Granchi Blu, pari a quasi 150 tonnellate.

“Il tessuto economico e produttivo della nostra Regione da alcuni mesi ha saputo mettere in campo alcune risposte: sono Venete le principali aziende che trasformano la polpa di questi granchi in prodotti semilavorati o finiti destinati al commercio, oltre ad aver intrapreso anche un’attività di esportazione. Dobbiamo ora sostenere questa battaglia incentivando il consumo delle pietanze e dei prodotti a base di Granchio Blu; un’attività di promozione che sposo in prima persona e che sta iniziando a diffondersi nel mondo della ristorazione. La diffusione del crostaceo va contrastata su larga scala e certamente farlo finire in pentola non è risolutivo. Ma può essere comunque un modo per sostenere chi a malincuore si vede rovinato ogni giorno il lavoro di una vita”, aggiunge il Governatore.

“A tutti i livelli dobbiamo essere al fianco del settore della pesca, che sta subendo un vero assedio. Il Veneto si sta muovendo a più livelli, chiedendo anche al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza e dello stato di calamità. Il Ministero dell’Agricoltura, che voglio ringraziare, nelle scorse settimane ha già dato un’importante segnale, stanziando 2,9 milioni di euro. Che si raggiunga velocemente il contenimento dell’aggravamento progressivo e si arrivi al più presto al ripristino della situazione è l’obbiettivo primario di fronte a questa calamità che sta sterminando con sistematicità cozze e vongole, danneggiando irreversibilmente interi raccolti nelle valli e infierendo danni all’economia di un settore ittico stremato”, termina il Presidente Zaia.


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