Grandi elettori per Quirinale, Guarda (EV): “tutti uomini, non è un Veneto a misura di donna”

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Dopo la polemica per le statue tutte maschili in Prato della Valle spunta quella sui grandi elettori tutti maschi del Veneto, cioè i tre rappresentanti della Regione che andranno a Roma a votare per scegliere il nuovo inquilino del Quirinale. “Mentre il Consiglio vota per la parità salariale di genere, a rappresentare la nostra istituzione a Roma saranno tre uomini.” Grandi elettori veneti, il Consiglio regionale del Veneto elegge i suoi rappresentanti che si recheranno a Roma per l’elezione del Presidente della Repubblica. Sull’argomento interviene in un comunicato la Consigliera di Europa Verde, Cristina Guarda: “Come spesso accade, i fatti smentiscono le buone intenzioni. Responsabilmente Europa Verde non farà mancare il proprio voto all’elezione dei tre grandi elettori che rappresenteranno il Consiglio regionale a Roma. Maggioranza e opposizione si sono espresse a favore di rappresentanti di rilievo e indiscusso valore. Qualità che non sarebbero mancate nemmeno tra le elette in questo Consiglio.

L’aula non può sottrarsi a una riflessione sull’ennesima dimostrazione di incoerenza in termini di rappresentatività di genere. E’ singolare come oggi ci si appresti a votare in aula un provvedimento storico per la nostra regione, il PDL 76, allo scopo di ridurre il gap salariale tra uomini e donne in Veneto, però poi l’istituzione nella quale siamo stati eletti, grazie al voto anche delle donne venete, verrà rappresentata da soli uomini nella elezioni del nostro prossimo Capo di Stato. Donne capaci e competenti non mancano all’interno del nostro Consiglio o della Giunta, a mancare invece sono coraggio e sensibilità; un aspetto su cui devono riflettere maggioranza e opposizione.

Un Veneto che aspira ad essere al passo coi tempi e inclusivo, non può perdere di vista la parità di genere anzitutto nelle scelte che le sue istituzioni sono chiamate a compiere. Allo stesso tempo, anche noi donne non possiamo mai stancarci di farci sentire, lo dobbiamo alle donne del Veneto.”