I rappresentanti di Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni Unite si sono incontrati a Mosca per iniziare due giorni di colloqui per salvare l’accordo sul grano del Mar Nero, da cui la Russia ha minacciato di ritirarsi, mentre i leader mondiali l’hanno accusata di usare come arma la fame nel mondo tenendo l’accordo in ostaggio.
Mosca, infatti, ha ripetutamente affermato che si ritirerà dall’intesa entro il 18 maggio se non verranno risolti gli ostacoli alle esportazioni agricole del Paese.
Le Nazioni Unite hanno dichiarato questa settimana che le ispezioni delle navi da carico vuote che viaggiano verso l’Ucraina, in base alla richiesta russa di perquisirle per assicurarsi che non trasportino armi, sono rallentate in modo significativo. L’accordo originale, mediato dalla Turchia e dalle Nazioni Unite lo scorso luglio, prevedeva il rinnovo dell’intesa per 120 giorni alla volta.
Le richieste della Russia includono la riconnessione della sua banca agricola al sistema di pagamento globale SWIFT, l’abolizione delle restrizioni sulle assicurazioni marittime e la fine delle sanzioni contro le principali compagnie di fertilizzanti.
Secondo alcuni esperti, le istanze espresse sono un tentativo di ammorbidire il colpo delle sanzioni imposte alla Russia in generale, utilizzando l’accordo come merce di scambio.
Fonte dell’articolo: The Vision