Le recenti ribellioni nelle carceri italiane ribellioni nelle carceri italiane, accompagnate da un preoccupante aumento dei suicidi tra i detenuti e gli agenti della polizia penitenziaria, così come da una crescita delle aggressioni contro il personale, rappresentano una crisi che non può più essere ignorata. La senatrice veneta Barbara Guidolin del Movimento 5 Stellesenatrice veneta Barbara Guidolin del Movimento 5 Stelle ha lanciato un appello per interventi urgenti volti a contrastare questa drammatica situazione.
Negli ultimi mesi, diverse carceri italiane sono state teatro di episodi di ribellione, spesso innescati da condizioni di sovraffollamento, carenza di risorse e inadeguatezza delle strutture. Queste tensioni, che hanno raggiunto livelli critici, hanno contribuito all’aumento dei suicidi tra i detenuti, un fenomeno che ha toccato picchi allarmanti. Solo quest’anno, il numero di suicidi nelle carceri italiane ha superato ogni record precedente, con 56 casi registrati nel 2024, tra cui l’ultimo avvenuto a Venezia la scorsa settimana. Oltre a questi, due detenuti sono morti rifiutando di alimentarsi. Questo quadro desolante mette in evidenza un problema di salute mentale e di gestione del disagio psicologico che non può più essere sottovalutato.
In parallelo, la senatrice Guidolin ha sottolineato come le aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria siano in costante aumento. Questi episodi, che vanno dalle minacce verbali a vere e proprie aggressioni fisiche, compromettono non solo la sicurezza degli agenti ma anche la loro capacità di operare efficacemente in un ambiente già estremamente difficile. La senatrice pentastellata insiste sulla necessità di adottare misure immediate per garantire l’incolumità degli agenti e per fornire un adeguato supporto psicologico a chi lavora in queste condizioni.
Secondo la senatrice, la situazione nelle carceri italiane non è solo un’emergenza di ordine pubblico, ma rappresenta anche una grave questione di diritti umani. È dunque essenziale un piano di riforma che affronti le cause profonde di questa crisi. Ridurre il sovraffollamento attraverso misure alternative alla detenzione, adeguare le strutture carcerarie per garantire condizioni di vita dignitose e potenziare il supporto psicologico per detenuti e personale penitenziario sono le priorità indicate da Barbara Guidolin.
“Non possiamo permettere che questa crisi continui a crescere nell’indifferenza” conclude la senatrice Guidolin, sottolineando come sia in gioco non solo la sicurezza delle carceri, ma anche la tenuta del sistema di giustizia e il rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo.