Green Pass, Acerbo (Rifondazione Comunista): “Draghi spacca il Paese con misura sbagliata voluta da Confindustria”

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Maurizio Acerbo, Segretario nazionale del partito della rifondazione Comunista meloni francia calderoli salario minimo
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista

“Il governo Draghi con una misura sbagliata come l’obbligo di green pass sul lavoro sta spaccando il paese tra opposte demagogie” afferma in un comunicato Maurizio Acerbo segretario di Rifondazione Comunista. “L’obbligo di green pass sul lavoro è una misura sbagliata e eccessiva che non è prevista nella gran parte dei paesi europei. Non a caso è stata proposta da Confindustria e adottata in Francia da Macron, il ‘presidente dei ricchi’ inviso ai sindacati. Il governo ha scelto di stare con Confindustria e di non ascoltare sindacati. I luoghi di lavoro dovevano essere in sicurezza già prima della vaccinazione, senza condizioni di promiscuità e rischio. Ora se i padroni per aumentare la produzione chiedono obbligo del GP paghino almeno i tamponi. Una cosa è incentivare la vaccinazione con limitazioni che riguardano l’accesso a teatri o ristoranti, altra negare un diritto fondamentale come quello al lavoro”.

Chiediamo tamponi gratuiti per tutti dall’inizio della pandemia perché il tracciamento è fondamentale nella lotta al contagio e anche noi vaccinati possiamo essere contagiati e contagiare altri. Draghi e il Pd hanno scelto i novax come opposizione utile a far aumentare i propri consensi tra la maggioranza vaccinata e a distrarre l’attenzione da temi scomodi.
Il governo non sta investendo sulla sanità pubblica né rivedendo scelte folli a favore di privati e regionalizzazione che viene estesa con l’autonomia differenziata che sta portando avanti nella distrazione generale. Il trasporto pubblico rimane sovraffollato come nelle scuole le classi pollaio. Gli ultimi dati dicono che l’Italia è l’unico paese europeo in cui i salari sono diminuiti dal 1990 ma il governo dice no a salario minimo legale né interviene su precarietà del lavoro. Tutto accantonato perché si parla solo delle proteste dei novax“.

“A scanso di equivoci ribadiamo che noi di Rifondazione Comunista siamo a favore della vaccinazione come tutti i sindacati, dalla Cgil ai sindacati di base, che hanno criticato l’obbligo di green pass per accesso al lavoro. Insieme a associazioni e movimenti che da sempre si battono per il diritto alla salute, con Vittorio Agnoletto e Gino Strada e tantissimi altri, abbiamo lanciato la campagna Nessun Profitto Sulla Pandemia per la moratoria sui brevetti per poter produrre vaccini in grande quantità e a basso costo garantendo l’accesso a tutti i popoli del mondo alla vaccinazione (e anche per non far speculare multinazionali).
Non siamo quindi per nulla favorevoli agli argomenti del movimento novax e soprattutto all’uso delle teorie del complotto per gridare contro le mascherine, le restrizioni, la presunta dittatura sanitaria ma non ci facciamo arruolare da governo e Confindustria”.