Mentre nel governo si discute in merito alla possibilità di rendere gratuiti i tamponi Covid, misura che permetterebbe a chi non vuole o non può vaccinarsi di ottenere il green pass (valido 48 ore), che dal 15 ottobre sarà obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro, a Rossano Veneto l’imprenditore Alessandro Brunello decide di pagare di tasca propria i tamponi ai dipendenti, annunciando e motivando l’iniziativa in un post su Facebook.
“Il mio negozio conta 5 dipendenti, più io che sono il titolare – afferma Brunello -. (Il negozio inizia storicamente l’attivita’ nel 1902, superando crisi economiche, due guerre mondiali e soprattutto l’incompetenza di governi e associazioni di categoria. Resistera’ anche alla pandemia). La situazione e’ questa: – 4 hanno scelto, per ora, di non fare il vaccino(per vari motivi), -1 l’ha fatto circa due mesi fa’ -1 l’ha fatto la settima scorsa (dopo la notizia della decisione politica che anche i dipendenti privati, per continuare a lavorare dovevano avere il green pass.).
“Gia’ nei primi momenti della pandemia (quindi primi di marzo 2020), ho sempre coinvolto i miei dipendenti nelle scelte della mia attivita’. Un principio che ho usato ben prima dell’emergenza sia su strategie aziendali, come acquisti e investimenti (stupiti?), sia sulla loro formazione o addirittura su problemi delicati che riguardano problematiche famigliari, tenendo sempre l’atteggiamento del ” buon padre di famiglia” piuttosto del vetusto modo di porsi del titolare verso i suoi dipendenti, cosi distaccato e anacronistico”.
“Quindi, anche sulla vaccinazione, dato che il governo ha deciso politicamente di non obbligare al vaccino e ha lasciato “libera scelta”, ho sempre detto loro che ciascuno poteva e doveva scegliere in coscienza, serenamente e senza condizionamenti o pressioni, sia che scegliessero di vaccinarsi o no. Non ho mai detto loro (e a nessun altra persona, amici e parenti compresi) che “il virus non c’e'” oppure che “e’ tutto un complotto” o che “il vaccino non funziona” o viceversa. Non sta’ a me sostituirmi a chi deve informare ufficialmente ed e’ pagato (da me e ovviamente da voi) per farlo, anche se ha continuato a farlo male, sin da marzo 2020, anzi…malissimo”.
“Dall’altra parte mi sento in dovere, come datore di lavoro, di tutelare prima di tutto il lavoro dei miei dipendenti, senza il quale non potrei essere dove sono ora, vivendo in una piccola ma bella realta’, che mi permette di vivere in moderata agiatezza e allo stesso tempo di contribuire onestamente (e aggiungo lautamente) ai servizi messi a disposizione dalla mia comunita’, compreso il servizio sanitario, tra i migliori al mondo e poi, sullo stesso livello, tutelare la loro salute”.
“Quindi, in accordo con loro abbiamo deciso che dal 15 di ottobre (per ora con scadenza di 48 ore), potranno usufruire della rilevazione di positivita’ o di negatività al virus, tramite tampone, che sara’ a totale carico della mia azienda e offerto gratuitamente ai miei dipendenti. Ho previsto che la spesa si aggirera’, da ottobre 2021 a Ottobre 2022, all’incirca sui 12.000 euro(sempre se sara’ necessario , dato che bisognera’ aspettare il 31 dicembre 2021, termine dello stato di emergenza). Per me e’ uno sforzo economico importante, ma lo faccio piu’ che volentieri a tutela della salute dei miei ragazzi, dei miei clienti e dell’ambiente di lavoro, rispettando al contempo una loro volonta’, rispettando le regole come ho sempre fatto. Sarebbe stato piu’ semplice per me lasciare a casa chi non sceglie di vaccinarsi? No. Supponiamo per un istante che meta’ dei miei dipendenti li dovessi lasciare a casa: dovrei chiudere la mia azienda. Sarei sotto organico ma soprattutto la professionalità acquisita dai miei ragazzi in oltre trent’anni non può essere rimpiazzata da nessun altro e in breve tempo.
“Ho come il presentimento – conclude Brunello – che la situazione mutera’ ancora, non solo per quanto riguarda il virus, ma anche per le decisioni politiche. Mi adattero’ e con me i miei dipendenti”.