Green Pass e indennizzi “danni” vaccini, il “cittadino qualunque” Franco Barbieri: oltre ai No Vax ci sono i “Non Prendetemi per i Fondelli”

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Green pass, indennizzi per casi avversi causati da vaccini anti covid e i non creduloni
Green pass, indennizzi per casi avversi causati da vaccini anti covid e i non creduloni
Gentile direttore, approfitto ancora della sua ospitalità per raccontare a lei e ai suoi lettori che la sera del 6 agosto era presente in una delle troppe trasmissioni televisive che si occupano della pandemia da coronavirus l’esimio prof. Pier Luigi Lopalco, i cui due interventi mi hanno lasciato perlomeno sconcertato.

Nel primo ha ammesso candidamente, anche se ormai lo si era capito benissimo, che il green pass delle mille assurdità, tanto da essere stato definito da qualcuno il green caos, per accedere a ristoranti et similia è stata una trovata del governo per convincere le persone a farsi inoculare quel medicamento sperimentale spacciato per vaccino.

Il governo, che a questo punto non si differenzia dal precedente riuscendo persino a fare di peggio, in pratica  scarica con obblighi e multe sui ristoratori ed altri lavoratori tutta la propria incapacità di essere stato convincente. Con questi puerili ricattini vorrebbe convincere a credere nel taumaturgico dio vaccino anche i tanti, che non sono affatto dei “No Vax”, ma semplicemente dei “Non Prendetemi per i Fondelli”, dopo che per mesi ci ha bombardato di notizie e di smentite, ci ha raccontato di tutto ed il contrario di tutto, ha manipolato i dati, nascosto i casi avversi, ostacolato le cure alternative.

Prima, per bocca dei suoi scagnozzi del terapeuticamente corretto, ha affermato, sciorinando verità pseudoscientifiche, che i cosiddetti vaccini davano una immunità al tot per cento, salvo poi fare dietro front e raccontarci che dovrebbero o meglio potrebbero (il condizionale ormai è d’obbligo) salvarci dai casi più gravi.

Il tutto perché  in pieno lockdown cognitivo ed abbagliati dal taumaturgico vaccino non hanno pensato che poi avrebbero preso piede varianti sempre più insidiose, come ampiamente previsto da tanti epidemiologi che proprio per questo motivo da sempre sconsigliano vaccinazioni di massa durante una pandemia, ma che sono stati oscurati, ostracizzati e persino derisi. Lo ha dovuto ammettere ora persino Fauci, uno dei tanti megafoni di Big Pharma.

Si può facilmente prevedere fin d’ora che un “vaccinato” del mondo cosiddetto occidentale si beccherà, e poi diffonderà, la variante lamba o omicron presa da qualche inconscio clandestino (da altri viaggiatori non clandestini e magari “inefficacemente” vaccinati , secondo Barbieri, no?,ndr) giunto per terra o per mare da paesi dove non sanno nemmeno cosa sia la vaccinazione. Alla faccia dell’immunità di gregge come se fossimo tutte pecore belanti senza cervello e succube delle ubbie del cane da guardia!

La seconda ”perla” regalataci dal prof. Lopalco è che, secondo lui, lo stato riconosce un indennizzo alle vittime di casi avversi causati dai cosiddetti vaccini. E’ la prima volta che sento parlare di risarcimenti dopo migliaia di ore di trasmissioni televisive e fiumi di inchiostro sulla pandemia. Ammesso sia vero, sarà possibile fare ricorso dopo aver firmato il Consenso (Dis)informato e dopo aver ricevuto un danno magari evidenziatosi dopo qualche anno? Che trafila giudiziaria si dovrebbe intraprendere? I giudici dello Stato dovrebbero condannare lo Stato? Sarà facilmente dimostrabile il nesso tra causa ed effetto quando dei periti medici dovranno contestare le perizie di altri  medici, della serie “can no magna can”?
Le cause per intossicazione da amianto nelle navi e nei treni, per non parlare di quelle dovute all’uranio impoverito, non ci hanno insegnato nulla? Magari sei indigente ma dovresti farti patrocinare da un principe del foro in una causa dall’esito quanto mai incerto della durata di qualche anno, ministra Cartabia permettendo?
Se sono previsti degli indennizzi, ammesso che lo siano, dov’è il tariffario e soprattutto perché non si rendono obbligatori questi esperimenti di massa e si buttano alle ortiche le scartoffie del cosiddetto Consenso (Dis)Informato dove dovresti dichiarare anche quello che non sai davanti ad un medico che non sa nulla di te?
Perché non si obbliga invece il vaccinando a fare prima un colloquio col proprio medico di base, che conosce bene le eventuali fragilità del  proprio paziente, e che  può stabilire se e quale profilassi dovrebbe essere più indicata?
Una  campagna così di parte, martellante quand’anche stupida per “convincere” le persone a sottoporsi a questi esperimenti affidata a certe persone, politici di varia estrazione, opinionisti, presunti esperti, personaggi dello spettacolo o del mondo dello sport e ciarlatani vari risulta, infine, non solo ampiamente controproducente, ma persino indisponente. E’ mai possibile che abbiamo dei politici così ottusi da non chiedersi perché è di uso comune dire  “ma te lo ha ordinato il medico?”  nel senso che di solito le prescrizioni di un dottore non vengono mai messe in discussione, mentre in questa campagna vaccinale sono moltissimi coloro che hanno forti dubbi a prescindere dai no vax tout court ?
Di chi è la colpa? Di chi dopo tante fregnacce ha dei legittimi dubbi o di chi blatera senza costrutto, non accetta il contraddittorio, anzi lo deride come solo gli stupidi sanno fare in quanto tronfi delle proprie verità scientifiche tutte da dimostrare ed inoltre non esita a ricorrere ai  ricatti ma, pilatescamente,  pensa di scaricarsi di ogni responsabilità perché non è convinto nemmeno lui di quello che vorrebbe far fare agli altri?
Infatti le stesse ULS che vogliono estromettere il personale che non si sottopone al leviatano terapeutico, per accedere alle cure ospedaliere pretendono che il paziente non solo sia regolarmente “vaccinato”, ma si sottoponga anche al tampone. Che razza di discorso è? C’è una logica in tutto ciò o dobbiamo essere solo  succubi e schiavi di chi non sa dare risposte adeguate ed intelligenti  ma si serve del potere per imporre la propria incompetenza e la propria inadeguatezza?
Distinti saluti,
Franco Barbieri