“Una cosa è chiara anzi, chiarissima. Va fatto tutto il possibile affinchè non si verifichi una quarta ondata della pandemia che potrebbe portare a nuovi stop della produzione e conseguente nuova cassa integrazione, ad una nuova riduzione dei consumi ed ad una gelata sul turismo. Non dimentichiamoci che, nel 2020, il Pil veneto è sceso del -9,3% (-9,1% in Italia) rispetto all’anno precedente, che i consumi delle famiglie sono scesi dell’11,1% ed erano crollati anche degli investimenti, – 9,1%. Il manifatturiero oggi è in ripresa, l’export è ripartito, la gente è tornata a viaggiare e ad uscire la sera. Sono fermamente convinto che il diritto alla salute deve accompagnarsi ad un dovere ed alla responsabilità individuale nella cura della propria salute”. Ad affermarlo Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto.
“Partiamo da un dato noto –prosegue-. L’influenza circola anche dopo essersi vaccinati, ma gli effetti sono più lievi o impercettibili. Lo stesso accade con il COVID-19. Dunque il venir meno dei blocchi alla socialità e il fatto che la popolazione più giovane sia in larga parte non ancora vaccinata gioco forza fa aumentare il numero di contagiati giovani con sintomi. E non può che essere così visto che abbiamo ripreso una quasi normalità. Se così non fosse vorrebbe dire che prima siamo stati chiusi per nulla. Ora è fondamentaale che gli sforzi si concentrino sul ridurre le importanti sacche di non vaccinazione e le altrettanto importanti sacche di non informazione o disinformazione. Due dati mi auguro di leggere molto presto: il numero dei ricoverati a zero e dei vaccinati al 100% (salvo i non vaccinabili)”.
“Dopo oltre un anno in cui c’è stato costantemente un richiamo alla responsabilità collettiva e ad un interesse generale per la salvaguardia della salute, mediando anche quando la tensione tra le imprese diventava comprensibilmente alta, ritengo sia necessaria –sottolinea il Presidente– ora altrettanta determinazione nella gestione delle vaccinazioni. Non mi riferisco all’operatività della campagna vaccinale. Mi riferisco al fatto di ricordare a tutti il costo sopportato dalle imprese che non solo hanno investito per implementare la sicurezza a garanzia dei lavoratori per poter continuare a lavorare laddove consentito ma ricorrere in tanti casi ai loro risparmi personali per fronteggiare l’esigenza di liquidità e traguardare l’emergenza. Va ricordato quanto patito dai lavoratori in cassa integrazione per mesi -e costata 130 milioni di euro per gli ammortizzatori dell’artigianato solo in Veneto- e il debito pubblico che per i prossimi anni dovremo gestire. Chi non si vaccina –conclude Boschetto– si mette a rischio, ma non solo. Il nostro è un paese che (fortunatamente) ha una cultura della salute e della cura come diritto collettivo; pertanto, chi non si vaccina si espone ed espone gli altri al rischio di doversi tutti far carico di una recrudescenza dei ricoveri e dei relativi costi”.
Confartigianato Imprese Veneto
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