Green pass per personale scuola, Aduc: chi opera per il proprio bene e chi per quello pubblico

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Il provvedimento del governo per l’obbligo del green pass a personale docente e non docente è timido – scrive nella nota che pubblichiamo Vincenzo Donvito presidente Aduc (altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. Solo un primo passo verso una scuola che sia sicura in presenza e non potenziale fucina di malattie. La scuola potrà essere sicura solo se anche gli studenti saranno vaccinati… è con questo rischiamo di sfondare una porta aperta, che però è ancora chiusa dovendo/potendo arrivare a questo risultato con una programmazione (che nei particolari non c’è), anche magari organizzando un primo periodo a distanza fintanto che gli studenti non abbiano avuto la possibilità materiale di vaccinarsi. Una timidezza che speriamo sia auspicio e sprone.

Quel che colpisce sono le reazioni di molti addetti ai lavori * che mostrano preoccupazione per il personale e che sembrano disinteressarsi degli studenti.

Probabilmente è questione di approccio: c’è chi vive la scuola come mondo del lavoro e chi come luogo di formazione dei giovani. Ovviamente i due aspetti vanno coordinati, ma abbiamo più che l’impressione che in questa tragedia pandemica ci sia chi opera prevalentemente per il proprio bene piuttosto che per quello pubblico.

La scuola non può essere prioritariamente un posto di lavoro o un business. Così lo hanno scalfito nei principi della Repubblica i nostri padri fondatori quando hanno reso obbligatoria quella di base, e così anche i legislatori successivi quando hanno esteso questa obbligatorietà.

Per questo restiamo basiti di fronte a chi ancora tentenna di fronte all’obbligo vaccinale (che per gli adulti del personale sono ampiamente scaduti i termini anche per la seconda dose vaccinale) e non organizza la propria missione solo ed esclusivamente a vantaggio degli studenti.

* Cisl-scuola tra gli altri

Vincenzo Donvito, Aduc