Anche ieri, 2 settembre, giorno dopo l’obbligo di green pass sui treni ad alta velocità e Frecciarossa, la stazione dei treni di Vicenza, come quella di molte altre città, era controllata da carabinieri, polizia, esercito e Finanza. Anche chi scrive, in bici senza mascherina per un rapido controllo del mezzo in officina, è stato fermato con richiesta di specificare le proprie intenzioni. Per quanto, come riporta la stampa, le iniziative dei “no green pass” di bloccare i treni siano state un flop, ci sono state molte persone denunciate e fermate prima ancora di potersi avvicinare. Lo spiegamento di forze era in effetti imponente e la preoccupazione per possibili tensioni evidentemente non si è esaurita dopo mercoledì. A Vicenza l’appuntamento dei “no green pass”, lanciato su Telegram attraverso il gruppo Basta dittatura, oggi venerdì 3 settembre è in piazza Esedra e dalle 8 alle 16 è in programma il blocco dei treni. L’annuncio è accompagnato da istruzioni precise per bloccare i binari usando il rame senza rischio di scossa elettrica. Di fatto un sabotaggio, un reato, come ricordano molti utenti di Telegram che nei commenti al post annunciano di averlo segnalato per violenza e istigazione a delinquere. Stesse accuse con cui ieri, secondo quanto riporta la stampa locale, sarebbe stata denunciata una donna a Vicenza.