Nel Basso Lazio come ovunque in Italia, esistono terreni dismessi una volta usati per l’industria o per altre attività che li hanno poi resi inquinati, non più adatti per l’agricoltura. Una costante che lascia centinaia di ettari di territorio praticamente inutilizzabile per decenni, se non per secoli. Ma a tutto ciò si è finalmente trovata una soluzione. Si tratta della canapa industriale, la coltivazione della quale ha dato via all’idea della Green Valley nella zona del Cassinate.
La canapa industriale è una pianta della stessa famiglia della marijuana, ma, a differenza di quest’ultima, non ha contenuto di THC, la sostanza psicoattiva che la rende illegale. La canapa industriale ha però un’altra proprietà che la rende particolarmente interessante nei terreni agricoli: la fitodepurazione, ovvero la capacità di assorbimento o degradazione delle sostanze contaminanti. In particolare, la sua funzione è utilissima per la bonifica di terreni contaminati da metalli pesanti. Infine, ma non ultimo in termini di utilità, dalla canapa industriale si può realizzare la bioplastica, e la biomassa risultante può essere utilizzata per la produzione di energia, oppure per la realizzazione di inerti per l’edilizia.
Insomma, una serie di aspetti positivi, che a quanto pare hanno destato l’attenzione dell’attuale sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, che ha letto questa ipotesi in un’ottica anche più ampia, una green valley, un’intera area dedicata alla produzione di canapa, e l’indotto che ne deriverebbe, fino alla realizzazione di un sistema di economica circolare. Un’idea che si è poi avvalsa del sostegno del Cosilam (Consorzio per lo sviluppo industriale del Lazio Meridionale) e del supporto scientifico dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, che torna così a svolgere il proprio ruolo di supporto pratico all’economia locale.
La Green Valley insomma ha tutta l’aria di essere una buona idea per il futuro, in ottica di ecosostenibilità e anche occupazionale. Per questo all’idea di partenza del Comune di Roccasecca, hanno poi aderito altri comuni della provincia: il Comune di Cassino, di San Giovanni Incarico, di Anagni, di Ceccano, di Pontecorvo.
E in questi giorni è partita la sperimentazione: in località Visanna è stata piantumata canapa nella varietà Monoica e Futura 75. A breve verrà fatta quindi una valutazione delle capacità fitodepurative e le qualità per la realizzazione di bioplastiche. Nel frattempo ViPiu.it farà un’intervista al sindaco di Roccasecca, per capire meglio l’ambizioso progetto che potrebbe davvero innescare un rinnovamento dell’occupazione e dell’intera economia del Basso Lazio.