Nel corso di pattugliamenti pianificati nei giorni scorsi nell’ambito di un Dispositivo Permanente di Contrasto ai Traffici Illeciti, i finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza hanno tratto in arresto O.D., cittadino nigeriano di 36 anni, poiché trovato in possesso di oltre un chilo e cento grammi di sostanza stupefacente del tipo eroina e cocaina.
In particolare, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza, impegnati nell’esecuzione di controlli sui passeggeri in transito nelle stazioni e nell’ambio della rete ferroviaria, saliti a bordo del treno locale che copre la tratta ferroviaria Verona-Vicenza-Padova, hanno proceduto, anche con l’ausilio delle unità cinofile in forza alla Compagnia di Vicenza, a controllare i passeggeri in viaggio sulla predetta tratta.
In tale contesto hanno fermato per accertamenti sull’identità il predetto straniero, riscontrando, tramite personale ferroviario, come il medesimo fosse arrivato a Vicenza da Napoli nella prima mattinata dello stesso giorno 24.02.2021 e che lo stesso giorno egli fosse già di ritorno per il capoluogo campano, cosa che è apparsa subito paradossale e sospetta anche in ragione della pandemia in corso e del divieto di spostamento tra le regioni.
Il soggetto peraltro, oltre a mostrarsi particolarmente nervoso e a fornire vaghe giustificazioni agli operanti circa la sua presenza in territorio vicentino (visita alla città per ammirare i monumenti), destava una, seppur leggera, attenzione da parte dell’unità cinofila di supporto ai militari. Il passeggero veniva pertanto fatto scendere alla stazione ferroviaria di Grisignano di Zocco (VI) per proseguire le operazioni di controllo in maniera più approfondita; sull’esiguo bagaglio al seguito, tuttavia, non veniva rinvenuta sostanza stupefacente ma piuttosto alcune bottigliette di acqua e di birra, anche parzialmente usate, che destavano nei militari il forte sospetto che le stesse potessero essere state utilizzate per facilitare l’ingestione di ovuli di sostanza stupefacente ai fini di un successivo trasporto occulto all’interno dello stomaco. In tal senso, veniva contattata la l’A.G. di turno, che ragguagliata in merito al contesto operativo in essere, autorizzava l’esecuzione di accertamenti radiologici nei confronti del soggetto, al fine di verificare l’eventuale ingerimento di sostanza stupefacente.
Le successive radiografie e TAC eseguite presso il pronto soccorso del locale nosocomio hanno confermato che, nell’apparato digerente del soggetto controllato, si trovava una quantità notevole di ovuli, risultati poi contenere stupefacenti. La conseguente procedura di espulsione degli ovuli si è prolungata per 2 giorni, nel corso dei quali il predetto, rimanendo in stato di arresto, è stato costantemente piantonato dai finanzieri vicentini presso la struttura sanitaria; il soggetto, è stato assistito costantemente dai sanitari, fino all’espulsione definitiva dell’ultimo ovulo. In totale, il cittadino nigeriano è risultato avere ingerito 93 ovuli contenenti quasi 1.100 grammi di sostanza stupefacente, di cui 14 ovuli contenenti sostanza stupefacente del tipo cocaina e 79 ovuli contenenti sostanza stupefacente del tipo eroina. La droga, probabilmente proveniente dal mercato berico, al dettaglio avrebbe avuto un valore complessivo di oltre 50 mila euro.
A seguito delle dimissioni dall’Ospedale San Bortolo, l’arrestato – presente sul territorio nazionale almeno dal 2015, privo di qualsiasi fonte di reddito dichiarato – è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Vicenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Al soggetto arrestato, presente sul territorio nazionale poiché inizialmente munito di permesso di soggiorno quale richiedente asilo, è stato inoltre notificato, a seguito di verifica delle banche dati in uso alle forze di polizia, un provvedimento di revoca del decreto di accoglienza emesso dalla Prefettura di Salerno nell’anno 2018.
La competente autorità giudiziaria berica ha convalidato l’arresto dell’”ovulatore” con prosecuzione della detenzione in carcere. L’attività di polizia economico finanziaria delle Fiamme Gialle ha così interrotto l’attività di traffico illecito nel mercato di sostanze stupefacenti illegali destinate a “pusher” del capoluogo berico per lo spaccio ai propri “clienti” di droghe anche da iniettarsi, con grave danno per la loro stessa salute e per l’incolumità della pubblica cittadinanza con la quale essi vengono in contatto.