Guarda (EV): “Mobilità: la SPV prosciuga i veneti mentre affonda il trasporto ferroviario”

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“Potremmo ribattezzare la SPV in Strada Preferenziale per i Veneti. Si esalta un incremento del 75% dei flussi, ma si omette il dato vero: per coprire i costi di questa opera bisognerebbe che ogni cittadino veneto la percorresse una volta al mese. Tra Giochi olimpici invernali e SPV, i salassi a carico dei cittadini in Veneto non mancano”.

Lo dichiara la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) che aggiunge: “Nel frattempo, nella Regione che detiene record nella percentuale di consumo di suolo, si voltano le spalle allo sviluppo di un sistema di trasporti che favorisca i cittadini sul piano economico, ambientale e nei tempi di percorrenza. Mi riferisco in particolar modo alla rete ferroviaria veneta.

Recentemente si è tenuta l’inaugurazione del casello SPV di Montecchio Maggiore, un importante comune che da dieci anni attende risposta sulla stazione ferroviaria. Costante è il depotenziamento delle linee locali. Infatti, è sufficiente prendere in considerazione quanto si ripete ormai da dieci anni nel vicino Comune di Lonigo per cogliere l’indisponibilità da parte di RFI e Trenitalia a valorizzare le stazioni intermedie.

Allo stesso modo, la Giunta regionale non fa nulla per favorire realmente i pendolari alleggerendo il traffico su gomma. Un esempio chiaro di questo sistema appare l’interruzione del servizio dei treni regionali tra Vicenza e Verona previsto per il mese di agosto, con poca chiarezza sulla qualità del servizio sostitutivo, nonostante l’esperienza dello scorso anno della linea tra Verona e San Bonifacio, dove si sono visti pendolari e turisti lasciati a piedi per carenza di bus sostitutivi. Sembra quasi che ai Veneti non resti che rassegnarsi a dover utilizzare la SPV e l’autostrada anche solo per andare a fare la spesa”, ha concluso la consigliera che a breve lascerà il consiglio regionale per il parlamento Europeo.