La consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda ha presentato un’interrogazione regionale sull’impegno del Fondo Comuni Confinanti per la pista da bob dopo le Olimpiadi invernali 2026: “Impegnare ingenti risorse del Fondo Comuni Confinanti per garantire per i prossimi vent’anni una continuità di utilizzo della pista da bob Eugenio Monti è un’operazione che devia palesemente dalle finalità per le quali il Fondo è stato istituito – denuncia la consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda – . Le risorse del Fondo, per espressa previsione di legge, infatti devono porsi l’obiettivo di garantire perequazione e solidarietà. Ma che perequazione e solidarietà può mai avere un’operazione del genere che comprende la realizzazione di una pista a bob destinata, dopo le Olimpiadi del 2026, ad essere utilizzata solo da pochissimi atleti?”
Cristina Guarda aveva già sollevato parecchie obiezioni sulla pista da bob definita ambientalmente insostenibile ed energivora e nel 2022 aveva denunciato l’utilizzo improprio del Fondo Comuni sollevando la questione nel consiglio provinciale di Bolzano e chiedendo spiegazione sulla lettera di impegno firmata da Zaia e dal rappresentante della provincia autonoma.
Se la Regione Veneto, ha aggiunto la consigliera di Europa verde, non avesse omesso, per tutti questi anni, di fornire informazioni sulle strategia da adottare per il dopo olimpiadi, la questione sarebbe già risolta: “Per questo motivo – spiega Guarda – ho presentato un atto ispettivo alla Regione per fare chiarezza su questi aspetti e chiedere che siano rispettate le finalità del Fondo dei comuni confinanti. Se è stato fatto un errore di valutazione sulla sostenibilità della pista da bob non è giusto che ne paghino le spese tutti i Comuni delle aree confinanti. Se è vero che il Presidente del Comitato paritetico del Fondo non è stato mai neppure consultato sul contenuto della delibera, questo dimostra ancora una volta che Zaia è il più centralista dei centralisti. Altro che autonomista convinto!”