Guardia di Finanza: arrestato Andrea Ghiotto, dovrà scontare oltre 6 anni di reclusione

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In data odierna, la Guardia di Finanza di Arzignano (VI) ha dato corso al provvedimento di esecuzione di pene concorrenti, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Venezia, nei confronti di Andrea Ghiotto, 47 anni, di Zermeghedo (VI). Il dispositivo rappresenta un’ulteriore tassello delle vicende che vedono il noto faccendiere al centro di numerose vicende giudiziarie e arriva all’indomani della sentenza di condanna della Corte di Cassazione.
Nel 2016, la Corte d’Appello di Venezia aveva ritenuto fondate le accuse mosse nei suoi confronti dalla Procura della Repubblica di Vicenza, confermando la condanna di primo grado, emessa nel 2014, a sei anni e sei mesi di reclusione per bancarotta ed evasione fiscale, riducendola tuttavia di due mesi, più una provvisionale di un milione da pagare al Fisco per danno d’immagine e altrettanto alla curatrice fallimentare di “Arzignano Grifo S.r.l.”.
Si trattava di uno dei tronconi principali delle inchieste, condotte dalla Guardia di finanza vicentina, sulle frodi fiscali nel mondo della concia, denominate all’epoca “Dirty leather” e “Amici per la pelle“. Ghiotto era accusato essenzialmente di una rilevante evasione fiscale attuata mediante false sponsorizzazioni della “Arzignano Grifo S.r.l.”, che gestiva la pubblicità del calcio a 5. La Procura, sulla scorta delle indagini svolte dagli allora Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza e Tenenza di Arzignano, attuali Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e Compagnia, aveva ricostruito come lo stesso non avesse versato 13 milioni di euro di tasse e dovesse rispondere di bancarotta fraudolenta.
Ghiotto, difeso dall’avv. Lucio Zarantonello, aveva presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte, facendo rilevare come numerosi dei reati a lui addebitati fossero prescritti, ad eccezione di quelli contenuti in pochi capi d’imputazione, relativi all’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi dell’associazione “Arzignano Grifo C/5”, alla presentazione di una dichiarazione fiscale fraudolenta della “Arzignano Grifo S.r.l.” e a reati fallimentari commessi con quest’ultima società, lo condannava a quattro anni e otto mesi di reclusione.
La difesa, sulla questione, ha rimarcato un errore degli ermellini con riguardo all’incolpazione attenente ai reati fiscali, i quali sarebbero anch’essi andati in prescrizione. Se è vero che Ghiotto ha annunciato un ulteriore ricorso, nel frattempo la Procura Generale di Venezia, con provvedimento del 31 maggio, ha ritenuto eseguibili, nei confronti del faccendiere, le sentenze di condanna del Tribunale di Vicenza e della Corte d’Appello di Venezia. Viene sottolineato, difatti, che il beneficio della sospensione condizionale della pena concesso nel 2014, alla luce della sentenza successiva, è da revocare: Ghiotto, scortato in carcere dai militari del Nucleo Mobile della Compagnia di Arzignano (VI), dovrà quindi scontare sei anni, un mese e dodici giorni.