Nel corso del 2020 la Guardia di finanza ha eseguito 7.500 controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 302 interventi ispettivi e 510 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese. Lo rende noto in un comunicato la stessa Guardia di Finanza in occasione dei 247 anni dalla fondazione.
Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.
Nel 2020 sono stati scoperti 76 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 63 lavoratori in “nero” o irregolari.
Sono state eseguite, inoltre, 160 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 452 soggetti, di cui 3 arrestati per altrettanti reati fiscali. Nel medesimo periodo, il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di circa 27 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a oltre 226 milioni di euro. Sono 4 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, a manipolazione dei prezzi di trasferimenti, alla fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di persone fisiche e giuridiche e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine. Ammontano, invece, a 4 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti.
Nel contrasto degli illeciti doganali sono stati eseguiti 5 interventi finalizzati a ricostruire la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, con una particolare attenzione ai dispositivi di protezione individuale e agli altri beni utilizzati per fronteggiare la pandemia.
I controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di irrogare sanzioni per 650 € e di denunciare 1 soggetto.
Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica Amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. 116 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 33 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e una delega svolta con la Corte dei conti.
Le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 969 mila euro, mentre si attestano su circa 176 mila euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 77. Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 873 mila euro, a carico di 11 soggetti. In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 13 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per circa 175 mila euro.
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare oltre 206 mila euro indebitamente percepiti e oltre 29 mila euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 29 soggetti. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva.
Una persona denunciata per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2020, i Reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza. È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di quasi 355 mila di euro.
Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di beni per un valore di oltre 250 mila euro a seguito di 16 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 39 sono le persone denunciate. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno a 16 milioni di euro. Con riguardo alla prevenzione, i dipendenti Reparti hanno proceduto all’analisi di 792 segnalazioni di operazioni sospette. Nel campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a circa 2,6 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di circa 58 milioni di euro. Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati denunciati 6 soggetti, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 55 mila euro.
In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 26 soggetti ed ammonta ad oltre 8 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro. Sono stati eseguiti, poi 1122 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali 1117 riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, sono stati effettuati 48 sottoponendo a sequestro circa 1000 pezzi di prodotti contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere con segnalazione alla Procure della Repubblica n. 4 soggetti.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. In tale contesto, sono stati denunciati 27 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatate sanzioni amministrative in 146 casi e sottoposti a sequestro circa 1300 mascherine e dispositivi di protezione individuale.