Guardia Medica Schio, Rifondazione Comunista Vicenza: “che ne sarà?”

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Guardia medica Santorso Schio
Guardia medica Santorso Schio

“Il servizio di Continuità assistenziale del distretto 2 dell’Ulss 7, quello che il cittadino comune conosce come “Guardia Medica” ossia il servizio serale, notturno, festivo e prefestivo che sostituisce i medici di medicina generale, che era operativo nel territorio dell’Alto Vicentino sta per essere “sospeso”, (noi diciamo chiuso, sospeso ha un sapore di temporaneità, visto che non si prefigura una futura soluzione all’orizzonte) – afferma nel comunicato che pubblichiamo il partito della Rifondazione Comunista di Vicenza che cita l’articolo di M.G. Bonollo su L’Eco Vicentino del 19 agosto. La causa, continua l’articolo, sembra essere una questione di scarsa omogeneità e armonizzazione del servizio fra i due distretti della ULSS 7 :1 Bassano-Asiago e 2 Alto Vicentino , surrettizia divisione dell’ULSS 7 utilizzata al momento delle rimodulazioni delle ULSS del territorio vicentino per nascondere la volontà di chiudere le strutture sanitarie scledensi”.

“E così, lo spreco di danaro e di risorse pubbliche che negli ultimi 20 anni, dal momento in cui si seppe del progetto dell’Ospedale nuovo di Santorso, è sempre stato denunciato, da associazioni e forze politiche (a dire il vero UNA sola forza politica, Rifondazione Comunista), la deriva sempre più marcata verso una sanità privata, ha colpito ancora.
Da sempre il PRC denuncia quanto è successo con l’apertura dell’Ospedale di Santorso, con la rimodulazione delle ULSS che ha voluto nel tempo dire la chiusura della struttura dell’Alto Vicentino con accorpamento a Bassano, con la scarsa utilizzazione dell’Ospedale Nuovo, con la sua semi chiusura per farne Ospedale Covid etc.”.

“Molte cose si dovrebbero, di nuovo, mettere in evidenza rispetto a tutta questa vicenda; molto si dovrebbe fare tornare alla mente agli abitanti dei comuni dell’area servita dall’Ospedale di Santorso e dai punti territoriali di Guardia Medica ma non è questo il luogo.
Le risposte dei sindaci, quella di Orsi in primis ma in parte anche quella di Balzi seguono la stessa logica, non considerano la radice del problema che è quello che noi vogliamo denunciare con questo intervento: il progressivo depauperamento della sanità pubblica, il continuo spostamento della gestione della salute generale, e quindi degli impegni economici conseguenti, nelle mani dei privati”.

“Sempre meno medici non solo nelle “Guardie Mediche” ma anche in corsia e sempre più mal retribuiti a fronte di lunghe ore di lavoro e di carico di responsabilità; sempre meno attenzione alla nostra salute come “BENE COMUNE” in un tempo in cui, un giorno via l’altro, ci viene chiesto di assumere comportamenti virtuosi per contrastare il virus Sars-cov 2 (mascherine, green pass, vaccinazioni, distanziamenti, chiusure di scuole etc) ricattando moralmente ognuno di noi con affermazioni che non siamo buoni cittadini se non ottemperiamo sempre alle prescrizioni dei vari Dpcm per salvaguardare la salute degli altri prima che la nostra; sempre meno servizi, sempre meno posti letto in ospedale, e sempre più lunghe liste d’attesa, anche per patologie importanti; fa ridere, amaramente, il servizio online ZEROCODA, che significa di fatto non fare la coda per prenotare una visita o un intervento o un consulto, perché poi di fatto ti fanno accomodare a mesi a venire, o, ti viene suggerito, ci sono le cliniche private a cui si può accedere subito. Non crediamo doverci dilungare su questo, ogni persona bisognosa di cure e di visite sa bene qual è la trafila e quali sono le fatiche che una siffatta sanità infligge a tutti noi”.

“E allora il problema sta qui: non è affatto una questione di scarsa omogeneità e armonizzazione del servizio fra i due distretti della ULSS 7 :1 Bassano-Asiago e 2 Alto Vicentino come annotavo all’inizio e come scrive l’articolista: è un problema di pubblico e privato, è un problema di che cosa uno stato deve fare per la salute dei propri cittadini, nel distetto dell’Alto vicentino come nel distretto più a sud della Sicilia. Così come è stato posto, il problema sembra sia una questione di campanile, (chiude Schio resta aperto Thiene e gli scledensi mugugnano) ed invece non lo è; è una questione nazionale che attiene al modello sanitario che noi dovremmo avere o avere di nuovo, o ricostruire: sanità pubblica sempre, per qualsiasi necessità, spendendo (spendendo non facendo profitti) per la cura del malato, aprendo, e non chiudendo, ospedali pubblici e non nascostamente privati come gli ospedali di Mestre, di Santorso etc (ricordiamoci che le attrezzature dell’ospedale di Santorso sono in affitto, che il parcheggio è a pagamento, che non ci sono servizi adeguati per gli operatori dell’ospedale stesso), riattivando e dando nuovo impulso all’assistenza domiciliare, all’assistenza territoriale, di vicinanza a cui accedere in fretta se necessario”.

Rifondazione Comunista vicentina propone quanto segue: “sanità pubblica, accesso alla cura per tutti, gratuità delle prestazioni e dei medicinali più costosi, veri interventi di base. E quindi la “Guardia medica” resti aperta per queste semplici ma vitali ragioni”.