“Non è pensabile lasciare migliaia di cittadini senza il servizio di Guardia medica: la carenza di personale è oggettiva, ma non si risolve chiudendo le sedi, aggravando il problema anziché risolverlo. Non è una responsabilità diretta dell’Ulss 7, però è evidente che non è frutto del caso, bensì di una programmazione sbagliata che parte da lontano. E adesso va trovata una soluzione per tornare in tempi ragionevoli alla normalità”.
Così il capogruppo del Partito Democratico Giacomo Possamai interviene sulla soppressione, a partire dal primo dicembre, di ben sei presidi: Conco, Marostica, Rosà, Schio, Thiene e Valbrenta, con i servizi accorpati a Bassano, Santorso e Asiago. “Questa riorganizzazione, che passa dalla chiusura di numerose sedi di Guardia medica, creerà disagi all’intero territorio come stanno evidenziando anche i sindaci, peserà soprattutto nelle valli e nelle zone montane dove già c’è il problema della mancanza di medici di base: è grave privarli di un ulteriore presidio, soprattutto in caso di emergenze. Sappiamo tutti che è un tema nazionale, è però altrettanto vero che la situazione in Veneto è particolarmente delicata: una situazione analoga c’è già stata in provincia di Treviso e abbiamo il record nazionale di zone carenti. Limitarsi a sollecitare il Governo non è sufficiente, anche la programmazione regionale deve essere rivista”.