Chiusura Guardie Mediche, l’allarme del Pd: ULSS 7 tagli e chiusure per i cittadini del bassanese, thienese e scledense

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Ulss 7, guardie mediche chiuse, cartelli rovinati simbolici (foto di archivio)
Guardie mediche chiuse, cartelli rovinati simbolici (foto di archivio)
La Ulss 7 Pedemontana – denuncia la nota che pubblichiamo del Partito Democratico della Provincia di Vicenza, dei circoli della zona bassanese, thienese e scledense.- ha avvisato i suoi medici di base, con una semplice mail, che dal 1º dicembre saranno chiusi i presidi di guardia medica di Rosà, Marostica, Valbrenta, Conco, Thiene e Schio. Tutto il personale sará diviso in 3 centri ubicati negli ospedali di Bassano, Santorso e Asiago.
La scelta, secondo il direttore della Ulss 7, è legata alla mancanza di medici e personale.
Saranno chiusi presidi in zone dove già mancano i medici di base e le persone sono in difficoltà. Si continua in maniera sistematica a colpire le piccole comunità con la delocalizzazione.
Inoltre spostando la guardia medica in un ospedale si perde completamente il senso del servizio, visto che alla porta accanto ci sarà il Pronto Soccorso.
Tutto questo non è una scelta logica, ma solo legata all’incapacità della dirigenza della ULSS 7 di attuare una programmazione al servizio dei cittadini.
La nostra sanità pubblica si sta impoverendo taglio dopo taglio, con personale in uscita verso soluzioni lavorative diverse dai nostri ospedali.
L’esempio di Malo ne è una prova evidente:
alla presenza del dirigente dell’ULSS 7 Bramezza e dell’assessore Lanzarin è stato inaugurato un nuovo centro riabilitativo privato che usufruirà di  “specialisti ospedalieri” in spazi che erano dedicati alla medicina di gruppo, sostituendo di fatto il reparto che era vanto della Ulss e che in questo ultimo periodo ha visto i suoi posti letto da 22 a 10, con la seria possibilità che venga dismesso in favore di Asiago.
Inoltre a Bassano i centri prelievi, situati in due quartieri della città, dal 1º dicembre non offriranno più il servizio di prenotazione ma in caso di necessità bisognerà mettersi in fila nella sala d’attesa, dove si creeranno assembramenti nel pieno dell’aumento dei contagi da Covid-19.
Anche qui si paventa la possibilità di una prossima chiusura del servizio che ogni giorno permetteva a centinaia di anziani di evitare di finire in ospedale per dei semplici prelievi.
“La sanità veneta, fiore all’occhiello della nostra regione fino a qualche anno fa, perde altri pezzi importanti del suo ruolo, soprattutto relativi all’assistenza di prossimità.” dichiara la Segreteria Provinciale del PD vicentino, che prosegue “Quella di una sanità pubblica efficiente è una sfida che non possiamo perdere, soprattutto in tempi di Covid”

 

Partito Democratico Vicenza