Guerra e investimenti finanziari, Aduc: cautela e professionalità

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Guerra e investimenti finanziari
Guerra e investimenti finanziari

Guerra. Trader e non solo in crescita nei mercati? (1) I mercati finanziari sono estremamente cinici ed hanno delle logiche – si legge nella nota che pubblichiamo a firma di Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –.
Situazioni simili, però, con mille sfumature diverse, si ripetono periodicamente. Conoscere lo schema di base, essere psicologicamente preparati, avere un piano concreto ed applicarlo, consente non solo di essere protetti da perdite generate da azioni inconsulte, ma perfino di trarre una grande utilità.

Schema di base
1 – In un contesto finanziario già alterato, accade un evento inaspettato come la guerra in corso che può avere conseguenze finanziarie potenzialmente disastrose (la diffusione del virus, nel 2020; il fallimento di una grande banca; nel 2008; l’attentato alle torri gemelle, nel 2001; ecc. ecc. ecc.);
2 – La paura si diffonde nei mercati e innesca vendite a catena: ciò accade inizialmente per ragioni legate alla psicologia della folla i cui effetti a spirale sono rafforzati da ragioni più tecniche legate al fatto che sempre di più una parte determinante delle negoziazioni avviene su base automatica in base ad algoritmi mossi essenzialmente dal livello dei prezzi
3 – Le vendite portano i prezzi a livelli non ragionevoli che scontano praticamente solo le ipotesi totalmente catastrofiche. Queste ipotesi per un breve periodo di tempo, nell’ordine di poche settimane, vengono avvalorate dai media e appaiono ragionevoli. Nella massa della popolazione, anche fra gli operatori finanziari, divengono quasi verità scontate.
4 – Nel giro di pochi mesi ci si rende conto che queste ipotesi disastrose non si realizzano perché le azioni prese dalle autorità in una certa misura funzionano ed i prezzi (in genere – ma non sempre – in modo più graduale di come sono scesi) riprendono i livelli precedenti e li superano.

Si noti che conoscere questo schema non significa affatto poter prevedere, né le tempistiche né le modalità precise. Però conosciamo l’esito.

Quello che sappiamo, però, è che ci sono due scenari:
1 – L’escalation in corso porta i prezzi delle attività finanziarie in basso per scontare l’evento e quando la guerra sarà più acre inizieremo a vedere una risalita dei prezzi.
2 – Guerra in corso partono vendite incontrollate e per qualche giorno/settimana c’è panico sui mercati. Le banche centrali hanno in atto una serie di reazioni, in particolare per non bloccare il mercato del credito (molta attenzione in questo caso alle obbligazioni ad alto rendimento che sono l’anello debole della catena e l’asset class forse più interessante) e ragionevolmente l’oro va verso i i 2000 dollari l’oncia e farà nuovi massimi.

In queste fasi diventa FONDAMENTALE avere un piano finanziario che consente di avere una parte del portafoglio disponibile a comprare in questi momenti. Le grandi crisi si possono affrontare solo con due strategie di base: una di tipo “contrarian”, cioè avere soldi disponibili a comprare basso, ed una di tipo “momentum” ovvero essere posizionati sui mercati “in trend”. La seconda è più attraente ma è anche quella che sbaglia molto più frequentemente. La prima è tecnicamente molto più semplice, ma richiede una preparazione molto più forte.

Come accaduto nel 2020, sarà relativamente facile non farsi prendere dal panico ed anzi avvantaggiarsi dalla diminuzione dei prezzi.
Per coloro che non hanno una guida finanziaria, il consiglio è di evitare di fare azioni sulla base dell’emotività. Quando c’è panico sui mercati, se non c’è un piano specifico, la cosa migliore da fare è non fare nulla per evitare almeno di sbagliare.

1 – Nota