Pochi giorni fa si è concluso Hacking the City | Design a Circular Future, il secondo Hackathon realizzato da Tondo, organizzazione internazionale operante nel settore dell’economia circolare, e che ha interessato anche l’area vicentina delle Risorgive del Bacchiglione.
L’hackathon, organizzato con il contributo di Nodes – Nord Est Digitale e Sostenibile e il patrocinio di Fondazione Cariplo, ha visto come protagonisti studenti universitari, neolaureati e dottorandi di tutta Italia, che hanno proposto soluzioni concrete per la progettazione della città circolare del futuro, dando spazio a creatività, innovazione e passione e facendo fronte alle attuali sfide ambientali, sociali ed economiche.
“Siamo rimasti colpiti dall’impegno e dalla dedizione dei ragazzi, che hanno portato un’aria di freschezza con idee creative e innovative. Siamo entusiasti di approfondire il progetto Wasteway e collaborare attivamente con i ragazzi per fornire loro le basi necessarie per trasformare il loro progetto in realtà. Come A2A, siamo convinti che per migliorare la qualità della vita di tutti sia fondamentale mettere al centro le idee e promuovere la collaborazione. L’hackathon e la nostra partnership con Tondo rappresentano uno strumento importante in questo percorso.” Commenta Danilo Vismara, Responsabile Marketing Territoriale presso Amsa – A2A SpA.
L’evento, che è stato realizzato in modalità ibrida, con sede fisica a Milano, Torino in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, e Vicenza in collaborazione con la Fondazione Studi Universitari di Vicenza e Viacqua, è nato con l’obiettivo di ideare e sostenere progettualità innovative e circolari, coinvolgendo i principali atenei italiani ed alcune delle maggiori aziende operanti in Italia su quest’ambito.
Quattro sono i settori strategici individuati, all’interno dei quali i partner industriali hanno definito delle challenge. Nello specifico: A2A per l’area Waste, Humana People to People Italia per l’area Consumer goods, Lavazza per l’area Food e Viacqua per l’area Water.
Al termine delle due giornate, i team finalisti hanno presentato il loro pitch davanti alla giuria composta da membri della corporate di riferimento che, mediante un form di valutazione, ha espresso la propria preferenza considerando otto aree di valutazione: circolarità, innovazione, rilevanza, impatto sociale ed ambientale, sostenibilità economica, completezza e chiarezza del pitch deck, e composizione del team.
Per la giuria di A2A, sono intervenuti il Responsabile marketing territoriale Danilo Vismara, insieme al Project manager Marco Felice Caporale. Per Humana People to People Italia, i progetti sono stati valutati dal Corporate Partnership & CSR Manager Alfio Fontana.
La giuria di Lavazza è stata composta dalla Sustainable packaging specialist Manuela ed Elena Calegari, Research and Innovation Manager. Infine, per la sfida di Viacqua è intervenuto il responsabile del settore Ricerca, Innovazione e Sostenibilità Paolo Ronco.
“Investire in innovazione, tra gli obiettivi del piano industriale di Viacqua, passa anche per queste formule, in grado di mettere a frutto conoscenze, competenze e quella freschezza di pensiero, nonché creatività, che arriva dalle nuove generazioni di studenti universitari. – afferma Giuseppe Castaman, presidente di Viacqua. “La sfida proposta in questa nostra prima partecipazione è di grande attualità. Approfondiremo con piacere non solo i contenuti del progetto vincitore, ma anche delle altre proposte presentate.”
I team vincitori, uno per ogni challenge, hanno successivamente presentato le loro brillanti idee davanti al pubblico dell’hackathon.
Per la challenge di A2A vince il team Wasteway: il loro progetto consiste in un’app che punta alla semplificazione della gestione dei rifiuti attraverso cestini della spazzatura smart, promuovendo così la partecipazione attiva dei cittadini.
Il team 2 for TO vince la challenge di Humana People to People Italia con il progetto RecuperiaMOLE – una mole di vestiti sotto la Mole: un progetto legato alla città di Torino, che vuole coinvolgere realtà locali attraverso workshop a diversi livelli, in cui verrà promossa la riparazione dei capi di vestiario.
Per la challenge di Lavazza, si è aggiudicato la vittoria il team Le Betoneghe Padovane, che ha immaginato un sistema di raccolta punti attraverso il riutilizzo di capsule e scarti generati dal consumo di caffè, realizzato nei vari punti vendita di Lavazza e accessibile attraverso un’app.
Infine, il team Le ampolle ha vinto la challenge di Viacqua con SMART DROP, un progetto educativo per i cittadini di Vicenza che crei maggiore consapevolezza dei consumi di acqua, immaginando una nuova progettazione della bolletta dell’acqua e di un segnalatore che ne metta in evidenza lo spreco e proponendo anche una nuova tariffazione del pagamento dell’acqua.
Durante le due giornate, parallelamente alle sessioni di lavoro dei ragazzi, si sono susseguiti numerosi interventi da parte di professori universitari, esperti del settore, membri di Tondo, che hanno raccontato progetti e ricerche in corso nel campo dell’Economia Circolare.
Oltre ai partner industriali, sono stati infatti coinvolti alcuni dei principali atenei italiani quali l’Università degli studi di Torino, la Fondazione Studi Universitari di Vicenza, l’Università di Bologna, l’Università Insubria, il Politecnico di Milano School of Management, l’Università di Genova, l’Università di Pavia, l’Università di Ferrara, l’Università di Firenze, l’Università di Napoli Federico II, la LIUC – Università Cattaneo, la Sapienza Università di Roma, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’Università IUAV di Venezia, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’OGEPO (Osservatorio interdipartimentale per gli studi di genere e le pari opportunità), l’Università di Padova e l’Università degli Studi di Messina.
Inoltre, l’hackathon ha visto un forte coinvolgimento anche di altri attori che hanno affiancato i giovani partecipanti nell’affinamento dei loro progetti. Professori, associati di Tondo, membri ASP (Alta Scuola Politecnica) Alumni Association e dottorandi dell’Università di Torino, ricercatori e collaboratori dell’Università Iuav di Venezia sono stati tutor dei ragazzi durante le due giornate.
Le due giornate dell’hackathon hanno rappresentato un momento di arricchimento per tutti, dai concorrenti alle aziende, sottolineando l’importanza delle innovazioni sostenibili e circolari, driver strategico per il ridisegno del contesto urbano in un’ottica più green ed inclusiva.