Vipiu si è occupato ieri del Museo Historiale di Cassino, una delle pochissime realtà che evocano gli eventi bellici che hanno interessato il Basso Lazio e la linea Gustav che lo attraversava. Un museo all’avanguardia, che però negli anni recenti ha dovuto chiudere e riaprire solo la scorsa estate. Abbiamo fatto qualche domanda al nuovo direttore.
Piero Ianniello (PI): La guerra a Cassino è stato un fenomeno devastante, cruenta e ferma sulla linea Gustav per un periodo lunghissimo. Eppure oggi se ne parla poco, la storiografia scolastica l’ha quasi del tutto cancellata, e quella mediatica non se ne è mai occupata. Qual è dunque il ruolo dell’Historiale per il recupero della memoria?
Gaetano De Angelis Curtis (GDAC): La storiografia scolastica da sempre ha dedicato, purtroppo, poco spazio agli avvenimenti accaduti lungo la Linea Gustav durante la Seconda guerra mondiale nonostante sia stato un territorio martoriato, un’area geografica tra le più bombardate d’Italia tanto da subire la distruzione totale della millenaria abbazia di Montecassino, della città di Cassino assieme ad altri quattro Comuni distrutti al 100% (Villa Santa Lucia, Piedimonte San Germano, Pontecorvo. San Biagio Saracinisco), ad altri due al 98% e così via.
In quest’ottica l’Historiale di Cassino riveste una duplice funzione: quella di ricordare il sacrificio delle popolazioni locali, della città e di quelle limitrofe (complessivamente 36, ricomprese nel cosiddetto «Martirologio del Cassinate») coinvolte, tra l’ottobre 1943 e il maggio 1944, nei combattimenti bellici lungo il fronte della «Linea Gustav» e quella di onorare i caduti di tutte le nazioni che donarono la vita per il trionfo della pace e della libertà.
PI: Com’è sorto l’Historiale e quale ruolo svolge nel panorama culturale del Cassinate e del Basso Lazio in generale?
GDAC: L’Historiale venne progettato in previsione del sessantesimo anniversario della «Battaglia di Cassino» (2004), promosso dal «Comitato per le Celebrazioni della Battaglia di Montecassino» e dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, con il patrocinio del Ministro della Difesa e dell’Istituto Luce e il concorso dell’Amministrazione Comunale di Cassino. Il ruolo che ha esplicato e continua a esplicare è di elevato spessore culturale essendo un polo attrattore perché racconta alla distratta società odierna vicende e situazioni che le popolazioni di Cassino e di tutto il Lazio meridionale hanno dovuto subire solo pochi decenni or sono e che sono imprescindibili e ineludibili per questo martoriato territorio.
PI: Come si compone l’Historiale? È un museo multimediale…
GDAC: L’«Historiale di Cassino» non è un museo tradizionale di guerra, ma un percorso uditivo, visivo, emozionale.
Il percorso di visita dell’Historiale si sviluppa lungo tredici sale multimediali allestite su una superficie di 800 mq. Lungo il percorso espositivo è possibile vedere filmati di repertorio, ascoltare le voci dei protagonisti del tempo e le testimonianze orali degli abitanti del luogo, guardare le fotografie delle distruzioni provocate dalla guerra. I visitatori sono aiutati a comprendere le strategie e le tattiche militari degli eserciti scontratisi lungo la «Linea Gustav» con l’ausilio di proiezioni olografiche del Teatro ottico, in cui esse vengono spiegate da un ufficiale tedesco e di un militare americano, oppure tramite dei plastici.
PI: In quali altri aspetti è innovativo?
GDAC: L’Historiale è stato ideato, progettato e realizzato da «Officine Rambaldi», società guidata dal genio creativo di Carlo Rambaldi. Per raccontare i drammatici eventi accaduti su quel territorio in cui era stata attrezzata la Linea Gustav, il formidabile sbarramento difensivo tedesco, ha fatto uso di tecniche che riescono a coinvolgere e attirare il grande pubblico e non solo chi è interessato a temi bellici, facendo ricorso alla contaminazione dei linguaggi (teatro, arte contemporanea), a voci del tempo, a testimonianze, a testi di commento, a stimoli musicali, a brani filmici e a immagini che finiscono per coinvolgere il visitatore in un’esperienza multisensoriale.
PI: Quali sono i progetti in atto e in programma?
GDAC: I progetti in programma per il futuro sono tesi a far svolgere al Museo non un ‘semplice’ ruolo espositivo, sebbene sensoriale. In sostanza l’Historiale ha il compito di tenere vivo il ricordo dei cruenti e tragici fatti svoltisi su questo territorio e affinché non se ne disperda la memoria deve farsi promotore di iniziative che riescano a captare l’interesse di un pubblico ampio fra cui, in particolare, quello del mondo della scuola. Iniziative che non siano estemporanee, legate a eventi celebrativi, ma che ciclicamente, e cioè con cadenza annuale, coinvolgano, ad esempio, le ultime classi degli istituti superiori. Allo stesso tempo deve sviluppare una maggiore sinergia con l’Università degli Studi di Cassino finalizzata allo svolgimento di ricerche storico-scientifiche, di tirocini ecc. Inoltre l’Historiale deve attuare delle forme di collaborazione più intense con le attività produttive locali e con le associazioni culturali operanti sul territorio.
Infine un obiettivo ambizioso è rappresentato dalla creazione di un archivio sonoro e filmico sulla guerra e, in particolare, sulle vicende belliche del Cassinate.
PI: La prima versione del museo è stata chiusa dopo alcuni anni. Questa volta riuscirà a resistere più a lungo?
GDAC: A sei anni dall’apertura, l’Historiale aveva già superato i 200.000 visitatori. Purtroppo gli alti costi di funzionamento hanno frenato, anno dopo anno, l’attività svolta dalla cooperativa incaricata della gestione finché si è giunti alla rescissione dell’appalto e alla restituzione delle strutture dell’Historiale al Comune di Cassino che poi ne dispose la chiusura in considerazione delle difficoltà finanziarie patite dallo stesso ente locale.
È stato poi riaperto nell’estate del 2020, purtroppo in tempi di pandemia per cui si è dovuto attenere alle rigide norme di prevenzione anticovid19.
Per il rilancio dell’Historiale vanno previsti degli investimenti capaci di renderlo ancor più appetibile attraverso l’ampliamento degli spazi espositivi interni e l’ammodernamento delle attrezzature informatiche.
Attualmente il Comune di Cassino è impegnato a reperire risorse economiche che permettano la ristrutturazione di parti interne dell’immobile per l’allestimento di nuove sale nonché consentano l’ammodernamento delle attrezzature informatiche divenute oramai, dopo un quindicennio, tecnologicamente obsolete. L’aggiornamento della strumentazione ha più ricadute positive, che vanno da una migliore fruizione da parte dei visitatori inclusa pure un’offerta multilingue, a un risparmio energetico in termini di assorbimento elettrico, alla possibilità di prevedere forme di proiezioni fruibili da portatori di disabilità.