Hit Show, mostra d’armi e di polemiche. Gruppo Lega del consiglio di Vicenza la difende

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Hit Show (foto Famiglia Cristiana)

Hit Show: non si farà l’evento espositivo dedicato alle armi e alla caccia a Fiera Vicenza. A0l pari di quanto successo già a gennaio scorso, nei giorni scorsi Italian Exibition Group ha reso noto che Hit Show non rientra più nella programmazione delle fiere di Vicenza e di Rimini, almeno per i prossimi 4 mesi.

In merito va ricordato che questo evento, nelle edizioni scorse, ha attirato pubblico e polemiche. Queste ultime, soprattutto per l’esposizione di armi da fuoco anche a minori, essendo l’evento aperto a tutte le età. Di questo, ad esempio, già nel 2017 aveva parlato sul proprio sito online Famiglia Crisitiana (puoi leggere l’articolo in questione cliccando qui), noto settimanale di ispirazione cattolica.

E nella nota divulgata in merito, Ieg sembra prendere posizione abbastanza nettamente, dicendo: “… abbiamo deciso, coerentemente ai valori ambientali e alla mission della SpA, di non riproporre Hit Show, la fiera della caccia“. Non dunque motivazioni di audience o di ritorni economici mancati. Sembra una questione ideologica.

E se pure per alcuni giorni dopo l’annuncio, sul sito Ieg compariva ancora l’evento Hit Show, con data a febbraio 2023, è stato poi rimosso e i risultati di ricerca che puntavano a quelle pagine (descrizione dell’evento, acquisto biglietti, ecc.) sono state reindirizzate alla home del portale.

A prendere posizione, oggi, anche il gruppo consiliare Lega della Città di Vicenza, ma in senso opposto a IEG o ai critici della manifestazione. Ecco cosa dicono Jacopo Maltauro, Matteo Reginato e Giorgio Gianello.

“Auspicando che non sia stato un trasferimento dettato da motivazioni meramente ideologiche – afferma Maltauro -, riteniamo che questo trasloco verso altre località costituisca una perdita importante per la nostra realtà territoriale. 

Hit Show rappresentava certamente l’occasione per valorizzare e approfondire i settori legati l’attività venatoria regolare, che nel Vicentino è praticata da più di 12.000 persone, circa il doppio del numero dei cacciatori di tutte le altre provincie venete”.

“Un momento però – prosegue il consigliere Reginato – che non si riassumeva semplicemente in una fiera della caccia, ma piuttosto in un’occasione di commercio e approfondimento culturale per diversi settori e tradizioni legati alle armi, al tiro sportivo e ad altre discipline anche olimpiche, fino all’abbigliamento e all’artigianato”. 

Prende poi la parola Gianello: “Un settore che nel nostro Paese ha una sua tradizione e una sua consistenza, un mondo artigianale che assieme alla passione per la caccia costituisce un asset da tutelare e regolare e non da abolire o strumentalizzare. 

Siamo contrari alle strumentalizzazioni ideologiche che gettano discredito su chi pratica l’attività venatoria, la quale risulta riconosciuta e tutelata dal nostro ordinamento, portata avanti e tramandata da migliaia di cittadini in Veneto e in Italia che non sono di certo delinquenti o fuori legge, ma appassionati e spesso loro in primis attenti custodi dell’ambiente naturale”. 

I consiglieri del Gruppo Lega concludono: “Auspichiamo quindi che nel nostro polo fieristico vi possano presto trovare sede nuove occasioni di questo tipo, in sintonia con la nostra identità territoriale e capaci di offrire opportunità di sviluppo e commercio per il nostro tessuto sociale”.