Cristina Guarda, Consigliera regionale di Europa Verde, raccomanda maggiore attenzione sulle strategie di prevenzione e lotta contro l’HIV-AIDS e in particolar modo sulla gestione della comorbidità: “Fortunatamente oggi i soggetti HIV-positivi presentano la medesima aspettativa di vita di un soggetto sano, con tutte le problematiche relative non solo all’invecchiamento, ma soprattutto all’aumentata possibilità di contrarre ulteriori patologie. La comorbidità comporta maggiori rischi alla salute dei pazienti e, come è stato dimostrato, in presenza di comorbidità multiple i rischi e i costi di gestione dei pazienti crescono, talvolta notevolmente, al crescere del numero di comorbidità. La questione non si pone solo in riferimento alla presenza del virus del Covid19, ma anche di patologie più comuni, come il diabete mellito, sempre più presente
nella popolazione HIV positiva e spesso sotto-trattato e poco aderente agli standard di percorso previsti. Bisogna quindi progettare nuovi modelli di cura per i pazienti HIV che hanno delle
comorbidità, integrando la gestione dell’HIV e delle comorbidità all’interno di percorsi di cura cronica standard gestiti dagli infettivologi.”
Continua Guarda: “Il Piano Socio-Sanitario vigente prevede la “implementazione dei programmi di educazione alla salute sessuale e riproduttiva, dei servizi aziendali e dei percorsi assistenziali dedicati, nel verificare l’accesso alla contraccezione gratuita, nel dovuto rispetto delle scelte e della dignità delle persone”, in termini di impatto della comorbidità è necessario ripensare il modello di gestione.
Alla luce di tutto ciò ho presentato una interrogazione assieme ai colleghi di opposizione in Consiglio regionale per chiedere alla assessora Lanzarin per sapere se, in relazione della gestione della comorbidità in pazienti HIV positivi, siano in atto o previsti nuovi modelli di cura.