I Battenti di Verbicaro, in Calabria per un rito “cruento” della Settimana Santa

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I battenti di Verbicaro in Calabria sulle scale della chiesa
I battenti di Verbicaro davanti all'ingresso di una chiesa

Quello dei Battenti di Verbicaro è un antico rito molto conosciuto e che si svolge nell’ambito dei cerimoniali previsti della Settimana Santa. Si tratta di una tradizione secolare che trae ispirazione dai riti di autoflagellazione in pubblico diffusisi, in particolare in Italia, nel Medioevo e in ambito cattolico e dai quali, col passare del tempo, la Chiesa ha preso sempre più le distanze.

Alcuni di questi cerimoniali sono particolarmente cruenti, proprio come quello che in Calabria si ripete ogni anno, pandemia permettendo, e che attira nel piccolo paesino collinare molti devoti ma anche semplici curiosi.

Dove Siamo – Prima di approfondire il rito de I Battenti di Verbicaro è opportuno contestualizzare il luogo in cui il tutto avviene.

Verbicaro è un comune della provincia di Cosenza. Il suo territorio ricade all’interno del Parco nazionale del Pollino ed è situato sulle colline che si trovano a ridosso della costa tirrenica, nel lembo di Calabria denominato Riviera dei Cedri.

I Battenti di verbicaro paese
Verbicaro

Questo centro vanta una storia millenaria. Della sua esistenza si hanno infatti tracce certe a partire dall’XI secolo, come evoluzione di un insediamento di monaci basiliani. Una particolarità, questa, comune a molti altri centri dello stesso territorio e della Calabria in generale. Giova forse ricordare che i Basiliani d’Italia furono fondati nel 1579 con la convocazione del capitolo generale dei monaci di rito greco-bizantino a San Filarete di Seminara, in provincia di Reggio Calabria.

Verbicaro si è poi evoluto come “castello” o come centro rifugio per le popolazioni che dalla costa cercavano riparo da eventi nefasti quali la malaria o le incursioni dei Saraceni. Agli inizi dell’Ottocento è diventato uno dei paesi con maggiore popolazione del territorio, tanto che con l’Unità d’Italia è stato designato sede di un collegio uninominale per l’elezione di un deputato del regno.

Il declino della popolazione ha preso il via nel 1911, con un episodio storico ancora oggi narrato e ricordato: l’epidemia di colera. Questa interessò gran parte degli abitanti, tra i quali si contarono numerose morti. In paese si diffuse la convinzione che i “notabili” del posto fossero l’origine dell’epidemia e vennero indicati come untori, oltre che accusati di avvelenare il popolo attraverso lo spargimento di una “polverella” nell’unica fontana pubblica cittadina.

In realtà la causa del colera erano le precarie condizioni igieniche nelle quali gli abitanti conducevano la loro esistenza e l’acqua di quella fontana era ammorbata dai bisogni corporali dei cittadini stessi.

Tuttavia esplose una ribellione generata dall’arretratezza in cui viveva l’intero Meridione all’epoca e, al tempo stesso, ne era sintomo. Nel corso della sommossa popolare furono assassinate tre persone, tra cui il sindaco e il segretario comunale. Il municipio fu dato alle fiamme.

Il rito dei Battenti – Uomini vestiti di rosso, con gli arti inferiori insanguinati, corrono per le strade e i vicoli spargendo sangue su portali e gradini dei luoghi di culto.

I battenti di Verbicaro calabria scale chiesa
I battenti di Verbicaro davanti all’ingresso di una chiesa

La suggestione della tradizione de i Battenti di Verbicaro è data da queste immagini che da secoli si offrono alla vista degli spettatori. Ma è certamente molto più di questo.

A partire dal fatto che al rito partecipano persone che hanno fatto un voto e che, in questo modo, vogliono assolverlo.

Nel tardo pomeriggio del Giovedì Santo raggiungono un catuv o catuoio (rendere letteralmente la pronuncia è esercizio assai complicato, ndr), ovvero una cantina delle tante presenti nel centro storico di Verbicaro e che solitamente viene usata per conservare il vino prodotto in proprio.

Qui a chi è invitato, ma anche a chi chiede di partecipare, viene offerto da mangiare abbondantemente prodotti tipici della tradizione locale, tra cui agnello, salumi e formaggi, e da bere vino, rigorosamente del posto. Il banchetto termina con l’arrivo dei battenti che occupano il centro della cantina liberato rapidamente da tavoli e sedie.

Sono in numero variabile ogni anno e vestono di rosso: una t-shirt, un pantaloncino e un fazzoletto sul capo, i piedi nudi. Si strofinano le le gambe con un panno di lana ruvido, poi le percuotono con le mani in modo che il sangue affluisca più facilmente.

Infine le percuotono con il cosiddetto “cardidd”, ovvero un tappo di sughero sul quale sono state conficcate schegge di vetro sottilissime, in numero dispari, e tenute ferme da uno strato di cera d’api.

I battenti di Verbicaro calabria catuv
I battenti di Verbicaro iniziano il rito nel catuv

Un tempo, mentre il sangue iniziava a defluire, le persone amiche dei Battenti “soffiavano” boccate di vino sulle loro gambe per disinfettarle e i soffiatori dovevano garantire di non aver mangiato da giorni peperoncino piccante. Ora, il vino viene cosparso direttamente da una bottiglia.

Intorno a mezzanotte i Battenti escono dal catuv e iniziano a correre per le strade del centro storico di Verbicaro, seguendo un percorso che ripeteranno per tre volte e che inframmezzeranno con soste di fronte alle chiese principali di Verbicaro e delle edicole sacre. Qui, il rituale della battitura si ripete e con il sangue presente sulle mani vengono macchiati alcuni elementi architettonici, come i portali e le scale.

I battenti di Verbicaro calabria strada
I battenti di Verbicaro mentre corrono per strada

I Battenti impiegano solitamente circa due ore a compiere i tre giri che si concludono presso la fontana vecchia del paese (quella del colera, ndr) dove lavano le ferite. Fatto questo, indossano abiti civili e, così, possono fare il loro ingresso nella Chiesa di San Giuseppe, dove entrano accompagnati dal suono di strumenti rudimentali suonati da figure incappucciate di bianco.

Dopo aver pregato, inginocchiati di fronte l’altare, lanciano baci in direzione del Sacramento e poi escono senza mai voltare le spalle.

Curiosità – Il percorso fatto da I Battenti di Verbicaro è lo stesso della processione dei Misteri che inizia al termine del loro rito, alle 3 di notte, per concludersi all’alba del Venerdì Santo.

Il rito dei battenti, come detto, è tramandato da secoli, ma ha vissuto alti e bassi e battute di arresto nel corso degli anni, in alcuni casi per l’opposizione ad esso da parte delle autorità ecclesiastiche.

Ha ritrovato vigore negli Anni ’80, paradossalmente a causa di un intervento sul tema da parte della diocesi con il vescovo del tempo che invitò i verbicaresi ad abbandonare la pratica.

L’evento attira solitamente molti visitatori. Per alcuni è vissuto anche come un momento per dedicarsi alla buona tavola, tenuto anche conto che qui si produce il Verbicaro, prodotto della omonima sottozona di Terre di Cosenza Doc, una delle più importanti aree vitivinicole della Calabria.

In alcune edizioni si sono registrati problemi di ordine pubblico tanto che le amministrazioni comunali hanno dovuto emanare ordinanze specifiche in previsione del rito de I Battenti di Verbicaro.