I commercialisti chiedono gli I.S.A. facoltativi per il primo anno

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Margherita Monti (presidente Consiglio Ordine commercialisti di Vicenza)
Margherita Monti (presidente Consiglio Ordine commercialisti di Vicenza)

I modelli I.S.A., Indici Sintetici di Affidabilità del contribuente, sono gli eredi degli studi di settore e il loro primo anno di applicazione sta creando non poche difficoltà. La mobilitazione dei commercialisti, che da mesi segnalano moltissime anomalie e malfunzionamenti, a partire dai ritardi nella diffusione del software che serve a calcolarli, ha già ottenuto un primo risultato: la proroga dal 1° luglio al 30 settembre delle scadenze di versamento per i contribuenti che svolgono delle attività interessate dagli Isa. Ma la proroga è ritenuta insufficiente dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti e dagli Ordini locali, che chiedono ufficialmente al governo che per il primo anno gli I.S.A. siano resi opzionali e non obbligatori.

“Gli Isa sono un’evoluzione degli studi di settore la cui efficacia potrà essere verificata solamente nel lungo periodo. – sottolinea Margherita Monti presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Vicenza –  Per il momento sappiamo solo che, a causa dei ritardi nella diffusione dei software e per una serie di sostanziali problemi applicativi, stanno generando grandi difficoltà a tutti i commercialisti italiani ed alle imprese. Per questo ribadiamo con forza la nostra richiesta di facoltatività per questo primo anno di loro applicazione.”

Alla prima prova sul campo gli I.S.A. stanno generando problemi di innegabile rilevanza: sono numerosissime le segnalazioni di anomalie e malfunzionamenti pervenute dal territorio, indicative di una situazione di grave disagio in evidente contrasto con le disposizioni dello Statuto dei Diritti del Contribuente.

“Invece che costruire una migliore collaborazione tra Fisco e contribuente – continua Monti – gli I.S.A. stanno ottenendo l’effetto opposto, perché non è possibile che il comportamento fiscale delle imprese del nostro territorio sia valutato attraverso un metodo statistico – economico che, analizzando dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, fornisce una valutazione sulla gestione. Tali indicatori, per funzionare, dovrebbero essere affidabili, testati e rappresentativi della specifica realtà di impresa analizzata, cosa che attualmente non esiste.”

Dal punto di  vista operativo sono 152 le versioni degli I.S.A. per le varie tipologie di attività, in cui vanno importati i dati precalcolati messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, previa acquisizione da parte dei professionisti della delega del cliente. I dati ottenuti dall’Agenzia devono essere sottoposti ad un laborioso controllo perché riguardano, in taluni casi, valori relativi a 7 anni precedenti.   La compilazione dei modelli richiede una rielaborazione dei dati della contabilità e l’acquisizione di ulteriori elementi di natura extra contabile, attività, quest’ultima, che deve necessariamente avvenire con la collaborazione del contribuente. Ottenuti gli indici di affidabilità vanno analizzati, soprattutto gli indici di anomalia, per capirne l’origine: può trattarsi anche di un errore di compilazione, oppure di dati inesatti importati. Stabiliti gli I.S.A. occorre  analizzare i conseguenti adeguamenti dei ricavi/compensi, per migliorare il punteggio di affidabilità fiscale ottenuto, illustrare al cliente i risultati e le opzioni possibili per poi stabilire se sia necessario l’eventuale versamento integrativo delle imposte.

“Assieme alle associazioni di categoria economiche – conclude Monti –  stiamo da tempo chiedendo regole fiscali e tributarie chiare, facilmente applicabili e analizzabili per tempo, ma questi appelli sono spesso rimasti inevasi come se per gli imprenditori non fosse importante una pianificazione fiscale possibile e sicura nel tempo. Le strategie aziendali, infatti, sono accompagnate da analisi costi benefici che comprendono anche i risvolti fiscali e tributari dei quali le aziende devono tenere conto per poter predisporre un’adeguata analisi economica e finanziaria”.