“I Fiori Musicali”: tre giovedì di poesia e musica sul web

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I Fiori Musicali”, la rassegna di musica e poesia a cura del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “Arrigo Pedrollo” e della Biblioteca Civica Bertoliana, per la loro XIII edizione vanno in scena via web sulle piattaforme social dell’Istituto musicale berico, sperimentando così una nuova modalità di fruizione che promette comunque di accorciare le distanze col proprio pubblico attraverso emozionanti scritti collegati al territorio vicentino e veneto e repertori esclusivi, secondo la migliore tradizione del cartellone. Tre giovedì consecutivi in programma alle 21 nella chiesa di San Domenico annessa al “Pedrollo”, visibili attraverso la pagina www.facebook.com/conservatorio.divicenza.9 e, a seguire, sempre disponibili per essere rivissuti nell’archivio permanente del canale YouTube conservatoriovicenza.

Si comincia il 13 maggio con Enrico Bellon impegnato nella lettura di “Dolcezza” di Goffredo Parise, tratta da “Sillabari” (Adelphi, 2004), che regala un “dolce” ritratto dei luoghi tipici veneziani visti attraverso gli occhi del protagonista, “un uomo con polmoni e bronchi un po’ deboli”. La parte di concerto apre con una preziosa Sonata per flauto dolce e basso continuo del compositore, flautista e oboista Francesco Barsanti (1690-1770), attivo musicalmente a Londra e in Scozia, eseguita da Elena Chilese, flauto dolce, Lisa Moroko, cembalo. Seguono il recitativo “O numi eterni” e l’aria “Già superbo del mio affanno” dalla cantata HWV 145 “O numi eterni” (La Lucrezia), capolavoro nella produzione di Georg Friedrich Händel (1685-1759) del genere Cantata da camera, con Miriam Callegaro, contralto, Rolando Moro, violoncello, Moroko, cembalo. In chiusura si ascolterà la Fantasia n. 7 per violino solo di Georg Philipp Telemann (1681-1767), compresa in una delle raccolte che il compositore scrisse per uno strumento non accompagnato (le altre sono per flauto traverso, clavicembalo, viola da gamba), nell’esecuzione di Matteo Rozzi.

Giovedì 20 maggio la lettura è affidata a Matteo Principato che proporrà “Segreti della pioggia” del poeta Andrea Zanzotto, dalla raccolta di prose narrative “Sull’Altopiano” in “Le poesie e prose scelte” (I Meridiani, Mondadori, 1999): opera giovanile ma non di certo minore contraddistinta da riflessioni introspettive e immagini epifaniche di una natura nella quale ritrovare se stessi. La sezione musicale offrirà, sotto il titolo Scordatura “sette of eight” (riferito alla tecnica della scordatura, consistente nell’utilizzo di un’accordatura diversa da quella normale per ottenere effetti inusuali o eseguire particolari accordi), i brani Pavane di J. Laurence e Preludium (Anonimo), interpretati da Adele Serena alla lyra viol, un tipo di viola da gamba bassa piccola inglese in uso nel XVII secolo. Si continua con Toccata seconda, da Toccate e Partite libro primo, di Girolamo Frescobaldi (1583-1643), uno dei culmini della produzione del grande clavicembalista e organista, proposta al clavicembalo da Giulio Francesco Togni, “Scherza infida”, aria dall’opera seria di Händel “Ariodante”, con Nicolò Balducci, voce, Rolando Moro, violoncello, e Lisa Moroko, cembalo, e si conclude con l’Allegro agitato dal Duo concertante op. 16 n. 3 di Étienne François Gebauer (1777-1823), eseguito da Andrea Filippi, clarinetto, e Louise Antonello, violino.

L’ultimo appuntamento della rassegna, giovedì 27 maggio, vede la lettura de “Il ciliegio” di Mario Rigoni Stern, tratto da “Arboreto Salvatico” (Einaudi, 1991), da parte di Oreste Palmiero, bibliotecario conservatore della Bertoliana: si tratta di pagine commuoventi dedicate a un vecchio ciliegio, testimone di storia e di vita, che deve venire abbattuto per far spazio a un condominio. Nel concerto si ascolteranno le composizioni per clavicembalo “La Castelane” e “L’etincelante” (Second livre, 11e ordre) di François Couperin (1668-1733) suonate da Lisa Moroko, il Capriccio terzo per violoncello solo di Evaristo Felice Dall’Abaco (1675-1742) interpretato da Rolando Moro, la Toccata dalla sesta Partita in mi minore BWV 830 di Johann Sebastian Bach (1685-1750) eseguita da Lothar Banse, clavicembalo, e l’aria “Flammende Rose” HWV 210 per soprano, violino e b.c. (da “Arie tedesche”) di Händel con Giorgia Sorichetti, soprano, Matteo Rozzi, violino, Moro, violoncello, Moroko, cembalo.

 

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