I giornalisti in pericolo le Persone dell’anno 2018 per Time: uno stimolo in più per i “Guardiani” come VicenzaPiù che stanno subendo 8 cause proditorie in contemporanea

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“I giornalisti in pericolo sono le Persone dell’Anno di Time che cita in particolare il columnist saudita assassinato a Istanbul Jamal Khashoggi e i giornalisti ammazzati alla Capital Gazette di Annapolis. Lo hanno annunciato la rivista americana e la Nbc durante il programma Today. Time ha usato l’espressione “i Guardiani” per definire la categoria di custodi della vera informazione a cui ha attribuito l’onore della copertina di fine anno. “: così l’Ansa annuncia lo storico riconoscimento del magazine americano che ogni anno sceglie l’Uomo, la Donna o, come in questo caso le “Persone dell’anno”.

L’elenco (qui quello completo) è iniziato nel 1927 con Charles Lindbergh, il trasvolatore atlantico, e, passando per papi, statisti, artisti, scienziati e innovatori, nel 2017 ha messo in cima al podio le Silence Breakers, le donne che hanno rotto il silenzio e denunciato le molestie sessuali 

Non possiamo non condividere la scelta di Time noi, piccoli cronisti di provincia con VicenzaPiù, che dopo averne subito e tipicamente vinte tante altre, stiamo difendendoci in contemporanea in otto tra cause penali e civili, tra grandi (quelle che ci hanno intentato Gianni Zonin, Giuseppe Zigliotto, dirigenti e politici operanti nella formazione della Regione del Veneto, una “famiglia” dell’informazione regionale, …) e meno grandi (quelle di piccoli, alias meschini, imprenditori e professionisti piccati per essere stati “scovati” nelle loro piccolezze) ma tutte proditorie e per un solo reato: aver scritto sempre la verità, soprattutto quando è scomoda (una su tutta quella della Banca Popolare di Vicenza), per fare, per quanto ci compete, “i Guardiani”, come i nostri colleghi più noti che ci sono d’esempio e che ci aiutano a continuare così come ci difende, paradossalmente, la nostra più grande e inattaccabile ricchezza: di fronte ai costosi avvocati altrui l’essere poveri per fare vera informazione.

“Studiando le scelte per il 2018 ci è apparso chiaramente che la manipolazione e l’abuso della verità sono stati il comune denominatore di tante delle più grandi storie dell’anno”, ha detto il direttore della rivista Edward Felsenthal, indicando altri nomi di reporter raffigurati in copertina oltre a Jamal Khashoggi: la filippina Maria Ressa, e i reporter della Reuters arrestati a Myanmar Wa Lone e Kyaw Soe Oo. I “Guardiani” hanno battuto Donald Trump, in corsa per la seconda volta dopo il 2016 e secondo classificato. Al terzo posto il procuratore speciale Robert Mueller: a giudizio di Felsenthal “quest’anno era troppo presto, ma per come stanno andando le cose potrebbe toccare a Mueller la copertina della Persona dell’Anno 2019”.

Amen…