Stupisce lo… stupore dell’Avvocatura della Regione Veneto per il rigetto della sua richiesta di costituzione di parte civile nel processo sul crac della Banca Popolare di Vicenza che si sta celebrando a Vicenza contro Gianni Zonin e, solo, altri 5 imputati (la posizione del settimo indagato Samuele Sorato è stata stralciata per motivi di salute) in quanto, essenzialmente, presentata fuori tempo massimo il 15 dicembre scorso e non il 31 novembre. Quello era il giorno noto a tutti meno che ai solerti legali di palazzo Balbi che ora fanno gli acrobati per far credere l’incredibile a meno che non ne vogliano trarre le conseguenze: rifare il praticantato per imparare in futuro come produrre in tempo gli atti per tutelare i danni subiti da regione e veneti.
O a meno che i legali dell’avvocatura regionale non fossero troppo impegnati a curare le pratiche legali, penali (taglio delle dita) e civili (460.000 euro di assurdi e presunti danni), contro di noi, liberi cronisti, che abbiamo osato riferire dell’inchiesta della Procura di Venezia sui finanziamenti milionari alla formazione, per avere anche il tempo di procedere senza indugi e ritardi quando tra gli accusati di aver fatto perdere miliardi ai veneti ci sono gli uomini contigui al potere.
Bravo Francesco Rucco per aver fatto il suo dovere costituendo il comune in tempo contro gli amici dei vertici della vecchia maggioranza, ma trovi il tempo di spiegare al suo consigliere… comunale Roberto Ciambetti come il sindaco di un capoluogo di periferia della Repubblica di Venezia abbia saputo fare meglio per i suoi cittadini del successore del Doge… Il presidente del Consiglio Regionale, dismessi gli abiti comunali, di sicuro lo spiegherà, con la cultura politica e storica che lo contraddistingue in mezzo a tanti beceri urlatori di pancia, non solo ai consiglieri regionali dubbiosi come noi ma, soprattutto, al governatore Luca Zaia, che, capita la lezione e magari con più agili avvocati, si costituirà “ad adiuvandum” nell’azione di responsabilità che la banca stessa ha attivato contro gli amministratori, i dirigenti e i sindaci della defunta BPVi: il 19 dicembre si parte al tribunale di Venezia, per giunta più vicino di quello di Vicenza…
A meno che… can non magna mai de can.