“I modelli del Caravaggio, una vita in chiaroscuro non esemplare ma unica”, è uno dei primi video film che abbiamo scelto per coinvolgervi nel progetto di La Fenice Media, centinaia di opere che Gianni Giglioli, suo ideatore e plasmatore, inserisce nel puzzle della sua visione artistica, una visione, appunto, per immagini con le parole in sottofondo.
Nelle caverne di Lescaut o di Chauvet in Francia, di Magura in Bulgaria e Altamira in Spagna si vedono immagini. Prima della scrittura fu il disegno, rosso o nero, di animali ed uomini.
Per comunicare, ricordare, tramandare. Quindi prima della parola nella nostra mente si è manifestata l’immagine e noi ragioniamo per immagini. E così i filosofi, i matematici, gli scrittori ed i musicisti vedono quelli che scriveranno o comporranno.
Anche il sogno è visione di trasformazioni della memoria o, per gli antichi, emersione di presagi.
La raffigurazione è il primo ed universale linguaggio.
Se nel tempo mantiene un suo significato entra nella storia e se nei secoli e millenni ancora emozione diventa arte figurativa.
Disegno, pittura, scultura, fotografia e film. Lo spazio in cui si diffonde è la cultura. Questa supera confini, mari, catene montuose conservando la sua forma poiché è duttile all’intelligenza, plasmabile alla sensibilità.
Suggerisce e suggestione senza imporre.
Apre porte all’immaginazione senza ferire poiché non è religione né verità.
Semmai è provocazione poiché eccita occhi e menti, rimesta nelle paludi del vissuto individuale e collettivo.
Nessuno la possiede poiché trascende l’oggetto e si offre a chi la sa apprezzare.
Non è merce bensì è mercede ossia premio per chi la accoglie senza pregiudizi, con libertà d’intel leggere, correggere, criticare.
Tutto è perfettibile in essa, anche la perfezione.
Gianni Giglioli