I Talebani impediscono alle donne di lavorare nelle ONG e i principali gruppi di aiuto interrompono le operazioni

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I talebani in Afghanistan hanno emesso un altro divieto a tappeto per le donne, impedendo alle impiegate afghane di lavorare presso le organizzazioni internazionali.

Il Ministero dell’Economia ha spiegato che “tutte le impiegate che lavorano nei rispettivi dipartimenti devono interrompere il loro lavoro fino a nuovo avviso”.

Inoltre, il Ministero ha avvertito che qualsiasi organizzazione internazionale che non rispetti il nuovo divieto vedrà il suo permesso di lavoro revocato, affermando che la decisione è stata presa dopo “serie lamentele” sul fatto che le donne afghane che lavorano per le organizzazioni non governative non rispettano l’abbigliamento islamico conservatore.

All’inizio di quest’anno, i Talebani hanno ordinato a tutte le donne afghane di coprirsi dalla testa ai piedi in pubblico, mentre la scorsa settimana hanno impedito di frequentare l’università (leggi qui). Almeno quattro grandi gruppi di aiuto internazionali hanno dichiarato che avrebbero interrotto le operazioni in Afghanistan alla luce dell’annuncio, che ha suscitato un’ampia condanna. L’International Rescue Committee, con sede a New York – che impiega circa 8.000 afghani, 3.000 dei quali sono donne – ha dichiarato in un comunicato separato che avrebbe interrotto le operazioni.

Ancora una volta, dunque, il governo talebano effettua scelte politiche che ostacolano la libera espressione delle donne e che ricevono critiche a livello internazionale.

Fonte: The Vision