Sul quotidiano locale apprendiamo che nel migliaio di volantini e locandine dsitribuiti nelle scuole dal Comune di Vicenza in occasione della commemorazione dell’eccidio dei 10 Martiri, tra i quali anche quattro persone di etnia Sinti, compiuto in piena resistenza l’11 novembre del ’44 dai nazifascisti al Ponte dei Marmi a Vicenza e il cui discorso ufficiale è stato tenuto dalla ex consigliera comunale Cinzia Bottene davanti anche ai giovani di una classe di studenti dell’Istituto tecnico industriale A. Rossi accompagnati dai loro insegnanti, per la prima volta – come ha dichiarato al GdV il dem Pio Serafin – «compare la dizione “eccidio compiuto dalle truppe di occupazione”, che si differenzia dalla consueta dizione “i nazifascisti fucilavano per rappresaglia”». Non solo: nelle stesse righe, i valori “della Costituzione” sostituiscono quelli “della Resistenza”, delle versioni precedenti…»
Che non sia stata una svista lo “capire il vicesindaco Matteo Tosetto, presente alla cerimonia con la fascia tricolore, in sostituzione del sindaco (assente per impegni personali): nel nuovo testo «c’è la parola Costituzione, che nasce dalla Resistenza. Alla parte abbiamo preferito il tutto. Inoltre, in quegli anni il nord del Paese era occupato, la dicitura quindi è corretta…» anche se la collega Laura Pilastro sottolinea come «era corretta la versione con i termini “nazifascisti” e “Resistenza”, che peraltro rispuntano nel comunicato dell’ufficio stampa del Comune…».
Se il vice sindaco Tosetto ha ricordato che all’Anpi il Comune aveva inviato «le bozze del manifesto», il presidente della sezione vicentina dell’Associazione dei partigiani, Danilo Andriollo – lo conferma, afferma di non aver visionato le bozze e non si perdona «di non aver prestato sufficiente attenzione, ma i cambi apportati mi sono sfuggiti anche perché con l’amministrazione eravamo d’accordo di mantenere il testo dello scorso anno. Nessuno ci aveva avvisati delle modifiche». Andriollo parla di «scorrettezza» e assicura di aver già inviato al capo di gabinetto Luca Milani («il nostro interlocutore») una lettera per denunciare «questo comportamento, che segnerà i rapporti tra Anpi e amministrazione».
Insomma qualcuno a Vicenza ancora non ha metabolizzato che al governo locale c’è ora il centrodestra dove è ben rappresentata anche l’anima più “revisionista” sul fascismo per cui d’ora in poi l’Anpi Vicenza, prima di ogni commemorazione, specialmente di fronte a giovani che vanno informati su quanto successe ai loro coetanei di allora, ne arruoli qualcuno, magari un po’ studioso di storia, che controlli le bozze e applichi la massima «fidarsi è bene, non farlo è meglio».
Senza alcun revisionismo!