La Iata gioca pesante sul covid, dando le colpe dei loro problemi ai governi che hanno contenuto le infezioni ed evitato il peggio.
Riunita a Doha, il direttore generale della Iata (1) Willie Walsh è stato esplicito: la chiusura dei confini non è una strategia per controllare la pandemia. E poi ha sciorinato i propri “consigli” ai governi nazionali, colpevoli di aver messo in atto strategie che hanno tenuto a casa molti passeggeri di aerei e… creato danni economici ai vettori aerei.
Non ci addentriamo, come irresponsabilmente ha fatto il direttore Iata, nel dare consigli ai governi su cosa sia giusto o meno, ma da cittadini e utenti dei servizi sanitari non possiamo rilevare che le strategie vincenti per evitare disastri più di quanti ce ne sono stati, sono due: lockdown e vaccini.
Si può discernere sui lockdown di tipo A o di tipo B, ma sostenere che averli fatti sia stato un errore, mette al Iata al pari di una qualunque corporazione di commercianti che nel paesino pinco o pallo protestava contro il Sindaco che applicava le direttive regionali e/o nazionali.
Il corporativismo è una “mala bestia”, soprattutto per chi ha responsabilità di un certo peso, come la Iata, ma siccome “pecunia non olet”, in nome di essa si è disposti a far finta di nulla e a scambiare il proprio portafoglio per la salute delle persone.
Pessina perfomance questa della Iata. Che si aggiunge al mutismo diffuso di questa corporazione per l’altrettanto irresponsabilità politica di quasi tutti i vettori aerei che, appena hanno visto un po’ di ripresa nel traffico, hanno ritenuto opportuno far salire stratosfericamente le tariffe.
1 – International Air Transport Association, il “sindacato” maggiore e quasi monopolista dei vettori aerei
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
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Fonte: Iata gioca pesante sul covid, come qualunque corporazione irresponsabile