Accostarsi alla vicenda IEG, ovverossia alla fiera di Rimini più Vicenza, è cosa complessa sia per quanto riguarda la struttura societaria, sia per quanto riguarda il futuro vicentino di questa “straordinaria” operazione variatana. Anzitutto un interrogativo che mi pongo è questo: i due rappresentanti (Matteo Marzotto e Michela Cavalieri, ndr) della mini quota vicentina (19%), parlo della triplice alleanza Comune, provincia di Vicenza e Camera di Commercio, hanno o non hanno ritenuto di dover almeno mettere a disposizione della nuova realtà amministrativa di Vicenza città il loro mandato presso il CdA di Italian Exhibition Group?
Vero che le indicazioni partono da tre soggetti diversi uniti in una holding (Vicenza Holding, ndr) ma un gesto di buon gusto mi parrebbe un minimo doveroso visto anche che, pur essendo praticamente passata di mano, la nostra vecchia fiera è piantata su terreno del nostro comune. Tanto per dire come vanno le cose riporto un breve cenno (Newsrimini.it 12 luglio 2018 – Simona Mulazzani) relativo a “un intervento da 35 milioni di euro quello per l’ampliamento e la riqualificazione della Fiera di Vicenza. Il progetto è stato presentato oggi (12 luglio- ndr) alla città berica da Italian Exhibition Group. Il progetto del nuovo padiglione verrà realizzato dall’architetto Volkwin Marg, partner dello studio GMP Von Gerkan, Mark & Partner di Amburgo e prevederà una superficie lorda di 26 mila metri quadri. Si tratta dello stesso team di architetti che ha realizzato il nuovo quartiere di Rimini inaugurato nel 2001 e il nuovo palacongressi di Rimini aperto nel 2011“.
Nessun progettista indicato da Vicenza, e non mancano quelli di ottimo livello e in grado di far fronte alla commessa che abbiano già operato per la nostra città. Però nemmeno un collaboratore, un assistente, hanno ottenuto i nostri, si fa per dire, rappresentanti.
E veniamo all’articolo che ci propone Il Giornale di Vicenza per la penna di Marino Smiderle, titolato “FIERA. Dal 14 al 16 marzo 2019 in via dell’Oreficeria si svolgerà la 12ª edizione della convention Federcongressi. Ma l’obiettivo del gruppo è di incrementare il fatturato.- Ieg vuole quadruplicare i congressi a Vicenza” e Stefania Agostini, direttrice della Event & Conference division di Ieg dichiara «Abbiamo investito energia per portare qui il più importante appuntamento del settore. Contiamo anche sull’aiuto della città per fare di più».
Bene, ottimo obbiettivo, però con qualche interrogativo. Continua la gentile Agostini dicendo che l’intenzione è quella di potenziare le strutture logistiche di Vicenza e poi ancora che l’obbiettivo, della IEG, è quello di quadruplicare il giro d’affari nel settore, presumo, quello dei congressi. Ma Rimini è già un grande motore di questo settore anche se le cifre ci lasciano un po’ perplessi. Nel bilancio consolidato del 2017, quello alla cui presentazione non era stato invitato alcun rappresentante vicentino, questo settore rappresentava, grosso modo, il 12% dell’intero fatturato. Ma, sempre la gentile manager Agostini, dichiara che “In quattro anni questi 15 milioni (il 12%) secondo il budget approvato dal presidente, Lorenzo Cagnoni e dall’amministratore delegato, Ugo Ravanelli, dovranno lievitare a 60 (milioni). E buona parte dovrò transitare da Vicenza”.
Quanta parte non si sa ma quello che si racconta a Rimini (magari essendo parte delle leggende metropolitane che ovunque esistono) è che fin dal 2014 il Palacongressi riminese ha avuto qualche problema e vi è anche chi ritiene che sia una palla al piede della grande fiera di Rimini. Ne scriveva il FattoQuotidiano.it/Emilia Romagna proprio nel 2014 e accennava addirittura a questioni riguardanti anche la Procura. Cose vecchie e probabilmente superate, ma che in qualche misura meriterebbero di essere raccontate anche ai nuovi soci vicentini (visto che per quel PalaCongressi, come scritto su VicenzaPiu.com, proprio la BPVi con Marzotto in cda era subentrata per un finanziamento da 40 milioni di euro da cui Unicredit aveva chiesto il rientro all’allora RiminiFiera, ndr).
Andiamo avanti con il racconto della signora : “Finora a Vicenza Ieg ha avuto modo di ospitare il congresso dell’Anci, le convention di Enel Energia e i congressi dei testimoni di Geova con 80 mila presenze. «E le richieste di organizzare un meeting a Vicenza – rivela Agostini – sono cresciute del 100 per cento rispetto allo scorso anno». Mettiamoci poi la possibilità di organizzare concerti di alto livello, e il fatturato potrebbe lievitare considerevolmente“.
I congressi sono una cosa ma i grandi concerti sono un qualcosa che dovrebbe in qualche misura essere discussa con l’amministrazione comunale visto che potrebbero essere elementi di concorrenza con i programmi culturali del Comune.
E tanto più che il Centro Congressi di Vicenza, come rivelato sempre da VicenzaPiu.com, non è di proprietà di Ieg ma dei tre enti vicentini che a Ieg, tramite la vecchia Fiera di Vicenza, l’hanno concesso fino al 2030 in comodato… gratuito, grazie ad Achille Variati, Matteo Marzotto & c.”
Tutto molto interessante, infine, anche perché, benché sempre di una ipotesi si tratti, all’ultimo momento, guarda un po’, salta fuori il botto, quello che entra a piedi piatti nelle vicende vicentine dando sostegno alle ipotesi sostenute dalla attuale opposizione consiliare affermando che: “Ci fosse pure la stazione della Tav in Fiera, il business sarebbe assicurato“.
Frase buttata li con nonchalance indubbiamente, ma sempre una interferenza nelle nostre faccende.