Ierardi lascia vice presidenza Ater Treviso per assessorato. Ma nulla mollano assessori con partner in ruoli targati Rucco o con doppio “capo”

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Mattia Ierardi e Francesco Rucco
Mattia Ierardi e Francesco Rucco

Dimettendosi senza indugio dalla vice presidenza di Ater Treviso, per azzerare ogni polemica su incompatibilità di legge e conflitti di qualunque tipo, dà una lezione di etica e correttezza ai suoi colleghi di giunta Mattia Ierardi, neo assessore di Vicenza che garantisce di fatto solo la presenza “cognitiva” diretta in giunta di Fratelli d’Italia di Vicenza, quella doc del suo coordinatore regionale Sergio Berlato, suo componente ab originis, che non si fida di Silvio Giovine, l’assessore che ha come referente la neo arrivata “sorella d’Italia” Elena Donazzan.

E se nessuno fa più notare a Rucco quanto non sia “simpatico” per lui avere un assessore come Giovine che non solo non lo è a tempo pieno, come il sindaco diceva di volere ad inizio mandato, ma che risponde ad un organo superiore esterno come la Regione avendo lì come referente proprio la Donazzan, nessun altro tra quelli che criticavano Variati per incarichi “nepotisti” pare ora scomporsi per gli assessori che hanno guadagnato così tanto la stima dell’avvocato a capo della città da averla trasferita in buona parte, per proprietà transitiva politica, a propri partner professionali.

Ogni riferimento, ad esempio, all’assessore Simona Siotto, l’avvocatessa che è assessore anche al…bilancio di Vicenza, e ai componenti anche apicali dello studio Caldana è puramente “causato” da quanto letto anche sulla pur caramellosa stampa locale che ha fatto l’elenco dei siotto-caldaniani, tra cui lo stesso dr. Caldana, retribuiti in enti e società in cui Rucco, da sindaco o presidente della provincia, ha peso.

Tornando al buon Ierardi, il puzzle di deleghe a “innovazione tecnologica e semplificazione amministrativa, protezione civile, agricoltura, infrastrutture, verde pubblico” concesso da Rucco a Ierardi sarebbe servito al primo cittadino per, si dice, avere la scusa di giubilare Cicero e per “accontentare” le aspettative di FdI.

Ma la giubilazione di Cicero, le cui deleghe “vere”, sono, però, andate a Celebron, ha riaperto la rincorsa a un ruolo, purché sia,  in Amministrazione di un pezzo della lega, con Pellizzari, e di una frangia di Forza Italia, con Zocca, che si sentono di sicuro frustrati anche per il mancato riconoscimento delle loro indubbie competenze mentre tra referati (dieci inclusi quelli del sindaco e del vice) e consiglieri delegati (ad oggi otto di cui quattro nominati solo negli ultimi giorni) siamo già a diciotto “graduati” per governare Vicenza quando i ministri della Repubblica italiana sono, ci verrebbe da dire, solo ventuno, di cui 13 con portafoglio e 8 senza…

Se Rucco, quindi, non ha conseguito impunemente il primo obiettivo, avere la “scusa” per liberarsi di Cicero, visto che ha raccolto le lagnanze pubbliche di due tra i tanti a cui, per rimanere in sella, avrebbe promesso qualcosa, il sindaco di certo non ha guadagnato la considerazione di Fratelli d’Italia, che non a caso ha criticato la maggioranza là dove riteneva di doverla stimolare negli stessi giorni della nomina assessorile di secondo livello del suo esponente, allora vice presidente di Ater Treviso.

Quando propugnavamo per l’ex coordinatore provinciale di Fdi deleghe in grado di sfruttare le sue capacità, escludendo a nostro parere quella alla mobilità, non pensavamo che gli venissero affidate quelle attuali, che, al di là del consentire a FdI di avere un suo esponente di fiducia nelle riunioni ufficiali di Giunta, ammesso e non concesso che le decisioni che contano vengano prese in quella sala, sono addirittura di rango inferiore alle sue qualifiche.

In questo gioco di poltrone, sedie e strapuntini Rucco style (che tristezza!) le “povere” colleghe dell’ufficio stampa, di fronte alle polemiche sulla nomina di Ierardi per un referato che ora si rivela fin troppo semivuoto, sono state “costrette”, loro che devono rispettare le stesse regole deontologiche di ogni iscritto all’Ordine dei giornalisti, a scrivere che è diplomato geometra e non geometra tout court, titolo riservato agli iscritti al relativo albo professionale (informazione ridondante perché l’iscrizione è utile per attestare competenze professionali, ma non indispensabile per fare l’assessore).

E, peggio, hanno dovuto aggiungere nel comunicato ufficiale che il neo assessore è un ex ristoratore, cosa non vera come attesta correttamente il suo curriculum pubblicato nella pagina specifica del comune (e qui ripreso) in cui Ierardi documenta la sua lunga attività, più che apprezzabile e non di certo un minus, come ristoratore….

Se in tutto questo scade il ruolo dell’informazione vicentina

  • con un ufficio stampa del Comune che ai tempi di Hüllweck, prima, e di Variati, poi, è stato un esempio di attenzione ai “fatti” e non ai suggerimenti;
  • con un portavoce, che prima che ne verificassimo che il contratto non ne prevedeva comunicati stampa per le liste vicine al sindaco e non solo per la sua attività istituzionale, ne ha rilasciato più d’uno;
  • con uno spin doctor della campagna elettorale che, come dimostrano i documenti che pubblicheremo) dopo i primi incarichi sta facendo incetta di commesse in enti e società pubbliche;…

se in tutto questo scade quel ruolo diamo qui atto pubblicamente della trasparenza dell’assessore Mattia Ierardi, che si è dimesso senza indugi per dovere e/o per evitare polemiche e che merita non un comunicato stampa ma, oltre ai nostri modesti complimenti tutti quelli della politica, se ne è rimasta, locale.

Sperando che il suo gesto spinga altri suoi colleghi, attuali o aspiranti tali, ad interrogarsi se i loro comportamenti siano altrettanto in linea con gli interessi del bene comune e, in caso di dubbio, a modificarli di conseguenza…

P.S. e N.B. Abbiamo avuto Mattia come gestore del bar del Palasport, ne abbiamo sempre apprezzato il suo sincero attivismo, professionale e politico, non ne abbiamo mai condiviso né ne condividiamo le sue basi ideologiche.