“I lavoratori impiegati negli appalti e subappalti vivono una condizione di ricatto, sfruttamento e precarietà e quando protestano vengono licenziati, aggrediti o ammazzati come nel caso di un delegato Usb assassinato nel 2016 davanti al magazzino GLS di Piacenza o il delegato Si Cobas ucciso qualche giorno fa davanti al magazzino LIDL di Biandrate”. Lo sostiene in un comunicato Luc Thibault del sindacato. USB privato Alto Vicentino Ambiente. “Con gli appalti si infiltra la malavita organizzata che gestisce l’impiego di manodopera attraverso intimidazioni e aggressioni armate di picchiatori privati nei confronti di chi si oppone allo sfruttamento e chiede diritti. Tutto questo succede nel silenzio assordante di Cgil, Cisl e Uil che non chiamano allo sciopero neppure di fronte alla barbara uccisione di sindacalisti, durante i picchetti contro lo sfruttamento padronale. Nel settore d’igiene ambientale, dietro le cooperative che gestiscono gli appalti, molto spesso troviamo Cgil, Cisl e Uil che si accaparrano gli affidamenti in virtù di rapporti privilegiati con le aziende che gestiscono i servizi ambientali. Attraverso le cooperative introducono trattamenti differenziati tra lavoratori che operano con identiche mansioni e impongono il “pizzo “ delle tessere al sindacato con il ricatto del lavoro. Per questo abbiamo contestato e continueremo a farlo – spiega ancora Thibault – l’intero pacchetto di modifiche al Codice degli Appalti voluto da Draghi che consente la liberalizzazione al 100% degli appalti, a partire dal prossimo novembre. Una misura che determinerà un impoverimento strutturale, sia sul piano salariale che delle professionalità, attraverso un utilizzo sempre più massivo degli appalti e di forme di lavoro povero e precario, che andranno ad alimentare le disuguaglianze tra lavoratori dello stesso comparto”.
“In queste ultime settimane il nostro sindacato si è fortemente impegnato su un fronte molto ampio di iniziative. L’accelerata del Governo Draghi e dalla classe padronale sullo sblocco dei licenziamenti e la liberalizzazione degli appalti ha visto una contestazione immediata da parte di USB, con la proclamazione di un pacchetto di 8 ore di sciopero in tutti i settori del Lavoro Privato e decine di manifestazioni di protesta in tutto il paese sotto le sedi di Confindustria e delle Prefetture. Oggi il nemico non è più solo il padronato, ma anche quelle Organizzazioni Sindacali che decidono di continuare a mangiare dalla tavola dei padroni, lasciando ai lavoratori solo le briciole, magari cercando di convincerli di aver ottenuto il massimo del risultato! Chiamano allo sciopero per salvare la faccia ma non organizzano nessuna assemblea nei posti di lavoro perché dovrebbero spiegare la loro complicità con le associazioni datoriali con cui stipulano contratti che sviliscono le professionalità, precarizzano il salario in cambio della massima flessibilità e che continuano a favorire il sistema degli appalti per rendere ricattabili a vita i lavoratori e le lavoratrici.
“USB sa bene che l’unico modo per uscire dalla gabbia degli appalti è lottare proprio contro le associazioni datoriali e i sindacati che nei contratti di settore hanno continuato a svilire le professionalità, a precarizzare il salario in cambio della massima flessibilità e che continuano a favorire il sistema degli appalti per rendere ricattabili a vita i lavoratori e le lavoratrici; tutto questo mentre continuano a riempirsi le tasche con i finanziamenti che le imprese gli regalano nella gestione degli Enti Bilaterali e nei fondi di assistenza complementare privati” conclude il sindacalista.