Pubblicato il 2 aprile alle 19.51, aggiornato il 3 alle 0.18. «L’art. 1, comma 343, legge nr. 266 del 23 dicembre 2005, ha previsto la costituzione di un apposito fondo presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, volto ad indennizzare i risparmiatori che hanno subito danni da investimensti sul mercato finanziario, stabilendo che lo stesso fondo sia alimentato con l’importo “dei depositi di somme di denaro effettuati presso l’intermediario con obbligo di rimborso e depositi di strumenti finanziari in custodia ed amministrazione nonchè del comparto assicurativo e finanziario, definito con regolamento adottato su proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze“». Aumentano sui quotidiani avvisi a pagamento con testi come quello appena pubblicato su la Repubblica che, nel caso, è della Cassa di Risparmio di Bolzano.
In questo come in quelli analoghi delle altre banche l’Istituto prima «avvisa la gentile clientela che in realizzazione del DPR 116107 (pubblicato in G.U. in data 02/08/2007 – in vigore dal 17/08/2007) sui “Depositi dormienti”, il Ministero dell’Economia e delle Finanze provvederà a pubblicare sul proprio sito internet (www.mef.gov.it) l’elenco di tutti i rapporti divenuti dormienti dal 01/06/2016 al 31/05/2017 non ancora riattivati», poi aggiunge che «tali rapporti sono rilevabili anche dal sito internet» della banca e, infine, conclude, che «le somme contenute sui rapporti pubblicati possono essere restituite al titolare del rapporto in qualsiasi momento prima della devoluzione delle stesse al fondo (tale operazione avverrà entro la data del 31 maggio 2018) presso la Sua filiale».
Cosa significa tutto questo?
Che l’attivazione del Fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari, quello istituito dalla legge del 27 dicembre 2017 n. 205 commi 1106-1109 – Fondo di ristoro Finanziario per un importo di 100 milioni (incrementabile!) in 4 anni attingendo dai conti dormienti, regolati dalla legge nr. 266 del 23 dicembre 2005, di cui in premessa dell’avviso bancario, sta seguendo il suo corso per iniziare a rimborsare il maltolto ai soci dolosamente resi inconsapevoli del rischio che si assumevano acquistando i titoli delle banche poi fallite come la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca: se entro il 30 marzo il governo in carica, quello di Paolo Gentiloni, doveva emettere i decreti attuativi, le banche si sono mosse per informare i propri correntisti “addormentati” che, se non reclameranno i soldi depositati in conti non movimentati negli ultimi 10 anni, questi fondi al 31 maggio 2018 entreranno nella disponibilità del fondo suddetto da cui poi potranno e dovranno transitare verso il fondo istituito a dicembre 2017.
Vi terremo informati al riguardo anche sull’esito delle richieste delle associazioni Unite per il fondo tra cui quelle sulla necessità che non ci siano paletti artificiosi, che il fondo sia senza limiti di accesso per I risparmiatori traditi e che le modalità per le richieste siano semplificate al massimo.
La macchina si sta mettendo il moto, ma risparmiatori e associazioni facciano quanto in loro potere per svegliare anche i parlamentari appena eletti perchè compiano uno dei loro primi doveri che non richiede neanche alcuna alchimia di accordi, visto che la legge è stata approvata e a meno che non si voglia veramente seppellire sotto un tappeto il dramma di centinaia di migliaia di azionisti truffati dalle loro banche.
In quei conti dormienti, dall’istituzione della legge del dicembre 2005, si sono infatti, accumulati miliardi, quindi cifre che sopravanzano e di tanto le legittime richieste dei cittadini i cui risparmi sono stati azzerati.
Li si trasferiscano, quindi, quanto prima nel fondo di ristoro, si dia la massia conoscenza ai soci dell’opportunità a loro concessa perchè dovuta, si comincino a distribuire con celerità i soldi e si incrementi il fondo in maniera adeguata alle richieste!