Il caso delle raccattapalle “sexy” al Menti di Vicenza ha fatto il giro dei social e dei media locali e nazionali. Noi sull’argomento ne abbiamo scritto per primi domenica sera, pubblicando la foto di alcune di loro e denominandole “ball-girls”. Si è scoperto in seguito, però, che le ragazze erano pallavoliste di una squadra giovanile dell’Anthea Vicenza. Ne abbiamo quindi approfittato per intervistare il direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello, ex presidente della storica Piùsport Vicenza, meglio conosciuta come Minetti Vicenza di serie A1, il cui fiore all’occhiello a livello nazionale, oltre alle coppe vinte anche in Europa, erano le squadre giovanili, che con lui vinsero ben 3 scudetti e che tante giocatrici, molte ancora in attività ad alti livelli, diedero al club e alle nazionali.
Al presidente – direttore abbiamo, quindi, chiesto un parere sull’idea di utilizzare queste giocatrici da parte della nuova società LR Vicenza della famiglia Rosso, che ha provato a smorzare tutto, dopo aver gestito l’iniziativa senza una adeguata strategia comunicativa a favore del club che si è prestato all’idea e a tutela dell’immagine delle ragazze, che, prima di essere belle giovani, sono atlete di volley.
Riguardo alla polemiche per i vestiti succinti delle cheerleaders tipiche del basket ma neanche presentate al pubblico per quello che sono e sognano di essere, giocatrici di pallavolo, si è fatto sentire… il silenzio dei politici tipicamente battaglieri sull’argomento della tutela della figura femminile, come la senatrice vicentina Daniela Sbrollini, moglie di… Flavio Marelli, proprietario e anima del progetto di rilancio del volley femminile a Vicenza che ai tifosi, maschilmente entusiasti, del Menti ha “mostrato” le sue ragazze ma senza un minimo di progettualità per promuovere l’immagine del club e del suo sport.