“In occasione della Giornata della Memoria, la Consulta Provinciale Studenti, in collaborazione con il Mandamento Confartigianato di Vicenza, ha organizzato per mercoledì 27 gennaio una mattinata rivolta agli allievi degli istituti superiori della provincia che avrà come protagonista Gaetano Samuel Artale …”: così si leggeva il 26 gennaio 2016 sul sito di Confartigianato.
A parte il solito errore di chiamare Giornata il Giorno della Memoria, non so se sia ebreo Gateano Samuel Artale, che pare sia nato a Laino Borgo nel 1937. Premesso che nella religione ebraica tradizionale è ebreo chiunque sia nato da madre ebrea, l’ebraismo non è però dogmatico e nell’ebraismo riformato e liberale non si reputano vincolanti le regole halakhiche.
Alcune considerazioni vanno fatte: Artale è nato, si legge, a 80 chilometri dal Campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, ma nel 1937 non era ancora stato progettato. In quel periodo in Calabria non c’erano comunità ebraiche.
È altrettanto vero che alcuni anni prima della guerra arrivarono in Italia degli ebrei dall’Europa danubiana: sono a conoscenza di una famiglia di boemi, si sistemò a Montecatini Terme (Toscana), furono i primi produttori delle cialde di Montecatini, “vendettero” poi l’azienda a un ferroviere (povero), fuggirono dall’Italia e di loro, per quanto io li abbia cercati non si seppe più nulla (ho vissuto a Montecatini, più di venticinque anni fa, quando nella provincia di Pistoia c’erano ancora molti partigiani rossi che mi raccontavano le loro storie…).
L’ebreo è errante, nulla vieta che piccoli nuclei siano arrivati in Calabria. Se invece di tirar fuori quel cognome nobiliare della madre, Artani, avesse usato un cognome degli abitanti calabresi di origine albanese, appartenenti alla cosiddetta Arberia, che sono per la maggior parte nella provincia di Cosenza, forse ci avrei creduto, perché lì di qualche cognome ebraico può esserci traccia! Dico “forse” in attesa di approfondire, perché io le mie ricerche le faccio da sola, senza copiare quello che dicono o fanno gli altri! È che ci vuole tempo, tanto, quando si ricostruisce un percorso senza copiare, è l’unico sistema di controllo reale!
A Vicenza appare il 28 gennaio del 2010 con una Giorno della Memoria al Centro ViArt. “testimonianza straordinaria, e commovente, degli orrori della Shoah sulla quale, per quanto si conosca, non si finisce mai di interrogarsi e non si rifletterà mai abbastanza”. È questo il commento unanime di quanti hanno assistito, nel decennale della “Giornata della memoria”, all’incontro con l’ing. Gaetano Samuel Artale, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz. La serata, ospitata presso Vi.Art, nel Palazzo del Monte di Pietà a Vicenza, è stata organizzata da Unibus Europa Travel e l’Agenzia di viaggi Alfabeto, con il patrocinio del Comune e dell’Associazione Artigiani Confartigianato Vicenza (una carellata di sponsor equivale a una commercializzazione…). Il giornalista Mauro Della Valle ha introdotto il delicato tema, di fronte a un numeroso, attento e sensibile pubblico, tra il quale erano l’assessore Tommaso Ruggeri e i consiglieri comunali Giovanni Battista Rolando, Luca Balzi e Raffaele Colombara, oltre al segretario generale dell’Istituto di storia di Vicenza Giorgio Cracco. (dal sito di Confaartigianato).
E di nuovo nel 2016, come scrivevamo all’inizio, torna Artale con il contributo di Confartigianato (http://archivio.vipiu.it/leggi/giornata-della-memoria-studenti-incontrano-samuel-artale)
Fa più di una puntata all’Almerigo da Schio (2013 e 2014, dal sito dell’Istituto), una nel 2015 all’Associazione dei Giornalisti Vicenza Press, il 31 gennaio, presso la Saletta Lampertico della Società generale di Mutuo Soccorso: Questo momento di narrazione, di memoria e di testimonianza diretta e con esse di mantenimento in vita di almeno una parte della verità storica, gode del patrocinio dell’Istituto di storia sociale e religiosa di Vicenza, della Società generale di Mutuo Soccorso e di Vicenza Press, associazione di volontariato dei giornalisti vicentini.” (http://archivio.vipiu.it/leggi/shoah-sabato-31-a-vicenza-gaetano-samuel-artale-sopravvisuto-a-auschwitz)
Gadi Luzzatto Voghera, direttore Fondazione CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), il 22 febbraio 2019 fa una profonda riflessione piena, a dir poco, di dubbi su questa testimonianza di persecuzione durante il nazismo e l’articolo viene ripreso sempre a febbraio dall’Osservatorio Antisemitismo http://moked.it/blog/2019/02/22/testimonianza/
Malgrado ciò l’attività di Artale continua indisturbata lo stesso 22 febbraio a Piombino Dese, il 1° marzo a Campodarsego, il 20 luglio al Centro Tennis di Marradi. Domenica 21 luglio “cerimonia commemorativa alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni. Commemorazione ufficiale del dott. Giuseppe Matulli Presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea. Saranno presenti on. Davide Ermini Vicepresidente del CSM, Col. Francesco Sardone Direttore del Mausoleo delle Fosse Ardeatine, Samuel Artale, sopravvissuto ad Auschwitz. La santa messa sarà celebrata da mons. Toso vescovo di Faenza-Modigliana (fonte Toscananovecento, promosso dalla rete toscana degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea)”
Artale pare sia stato scoperto tramite missive anonime, ma che vergogna quando manca il coraggio di esporsi per un corretto confronto! È un vero peccato, una tristezza indescrivibile che chi contribuisce a far luce su un fatto così scorretto si comporti scorrettamente… un controsenso.
Io sono curiosa, vorrei tanto che Samuel Gaetano Artale mi dicesse se e quanto è stato pagato e quanto è costato (compenso più rimborso spese vive) e invito chi ha foto con lui a renderle pubbliche!
È inaccettabile che le scuole e le istituzioni si facciano promotori di progetti senza alcun controllo. La Shoà è un dolore che accompagna per tutta la vita, gli oratori devono avere moralità e affidabilità per cui dico No a millantatori e disonesti e manipolatori di lavori altrui. Se passa il messaggio che anche il disonesto può parlare di Shoà e non solo, è grave. Se la scuola è complice della disonestà, la disonestà diventa un modello di vita per lo studente. Se le Istituzioni avallano la disonestà, muore il principio per cui l’Istituzione è chiamata a testimoniare e l’Istituzione, qualunque essa sia, va chiusa. E in tutta la vicenda Samuel Artale o chiunque esso sia, gli storici dove erano, eppure in certe rappresentazioni erano presenti!
Sono anni che sostengo che il Giorno della Memoria è diventato oggetto di una sconveniente umiliazione che disonora e offende la Memoria di chi è morto. Basta alle passarelle politiche, alle commemorazioni rituali, alle sponsorizzazioni, sia ridata dignità e quei Valori per i quali il Giorno è stato istituito!