Il commissario delegato Luigi Brugnaro ha firmato ieri, lunedì 25 maggio, 4 decreti con i quali sono stati approvati i progetti definitivi delle opere pubbliche finanziati con il secondo stralcio del piano degli interventi per il ripristino dei danni in seguito all’acqua alta eccezionale del 12 novembre scorso. Nello specifico si tratta di interventi per un totale di 380.030 euro destinati al ripristino di sedi giudiziarie, di parti del compendio di Palazzo Reale – San Marco, di fondamente, rive e ponti a Dorsoduro e di parapetti delle rive alla Giudecca.
“Dopo i dieci decreti firmati a inizio maggio con i quali abbiamo dato il via libera a lavori per quasi 5,5 milioni di euro per il ripristino, tra le altri, delle sedi scolastiche, comunali e della Protezione civile, delle rampe e dei ponti delle Zattere, del monumento alla Partigiana, oltre che di tutto il sistema di messa in sicurezza di Pellestrina, ho dato il via libera a un altro blocco di interventi volti a ripristinare e ridare sicurezza a luoghi della città danneggiati dall’acqua alta eccezionale dello scorso novembre – commenta Brugnaro – In poco più di tre mesi, ovvero da quel 13 febbraio in cui il Consiglio dei Ministri ha ratificato lo stanziamento per la realizzazione degli interventi nel territorio di Venezia, non solo abbiamo garantito a 1.020 soggetti tra privati e attività il risarcimento per i danni subiti a causa dell’acqua alta per un totale di quasi 5,2 milioni di euro ma stiamo avviando importanti lavori pubblici per evitare che quanto accaduto a novembre non debba più ripetersi. Grazie quindi alla Protezione civile e al suo Capo dipartimento Angelo Borrelli per aver garantito in tempi rapidissimi i fondi a Venezia e ai suoi cittadini”
Il primo decreto prevede, per un importo di 85.400 euro, lavori al pontile d’accesso a Palazzo Grimani, sede della Procura Generale della Repubblica e della Corte d’Appello. Nello specifico si procederà con la rimozione del pontile esistente, pesantemente danneggiato dall’acqua alta, e il posizionamento di un nuovo pontile galleggiante delle stesse dimensioni che sarà collocato nei pressi del limitrofo palazzo Corner Contarini e collegato al pontile esistente attraverso una passerella mobile. Inoltre si procederà con il ripristino dei locali della Cittadella della Giustizia (edificio 1-2-4 del Tribunale Penale): interventi alle pavimentazioni esterne, i solai e le plotte dei controsoffitti.
Il secondo decreto prevede invece la verifica, nel Compendio Palazzo Reale San Marco, del funzionamento dell’impianto elettrico della sala regia con sostituzione di quanto non più in efficienza. Si procederà inoltre allo spostamento a una altezza da terra superiore a quella attuale di una serie di interruttori posizionati nella parte bassa del quadro elettrico che gestisce le lampade di emergenza, la sala regia e altri elementi di sicurezza. Si tratta di lavori per un totale di 6.100 euro.
Il terzo decreto, per un totale di 119.560 euro riguarda invece la zona di Dorsoduro con una serie di interventi di ripristino della sicurezza e della funzionalità delle rive pubbliche dell’area delle Zitelle. Verranno effettuati anche alcuni saggi per consentire lo stato di consistenza del retro del paramento spondale. È inoltre prevista la ricostruzione della spalletta del Ponte dell’Umiltà mediante un lavoro di “scuci-cuci” della muratura in mattoni e stuccatura delle crepe o delle lesioni presenti.
L’ultimo decreto, infine, riguarda l’isola della Giudecca dove si interverrà, grazie a un investimento di 168.970 euro, al ripristino e alla funzionalità delle rive pubbliche attraverso il recupero, quando possibile, dei conci lapidei caduti in canale. Le opere previste prevedono l’attuazione di una serie di lavorazioni utili a consentire il ripristino delle strutture, mitigando, per quanto possibile, alcune criticità emerse con l’evento eccezionale, così da garantire la conservazione di standard di fruibilità il più ottimali possibile. In particolare si interverrà:
- sul paramento spondale, mediante stuccatura delle crepe o delle lesioni con malte strutturali;
- sul primo scalino del marginamento, con il riposizionamento di porzioni di pavimentazione non planari attraverso il rifacimento dei letti di posa, la formazione di giunti di espansione, la stuccatura, l’iniezione di malte strutturali in presenza di cavità e fessurazioni;
- sui getti in calcestruzzo degradati, mediante la pulizia ad alta pressione, la spazzolatura delle armature in vista e successivo trattamento passivante;
- sui conci lapidei, mediante consolidamento degli stessi.