Il Consiglio comunale ha approvato questa sera all’unanimità una mozione (che ha fuso in un unico testo condiviso da tutti i consiglieri tre diverse mozioni) con cui chiede al Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale che vengano riesaminati i presupposti di fatto, modificando gli elementi di valutazione e, revocando la volontà di classificare l’Ospedale Civile di Venezia quale “Presidio Ospedaliero di Base, classificandolo, invece, quale Ospedale Presidio di Rete ovvero, secondo la classificazione ex DM 70/2015, “Presidio Ospedaliero di I livello” (approvata in 13 marzo 2019).
“Venezia, città metropolitana, è il capoluogo del Veneto – si legge nella mozione – la qualità, la certezza di prospettiva prestazionale del servizio sanitario rappresenta – con tutta evidenza – una delle principali condizioni per garantire la “vitalità socioeconomica” della città e delle persone che la vivono nell’ambito delle rispettive relazioni e, quindi, i suoi residenti, ma anche i domiciliati, i lavoratori, stabili e pendolari, gli studenti, gli innumerevoli turisti, le personalità del mondo della cultura, dell’arte, della politica e della scienza. La programmazione sanitaria riguardo alla Città di Venezia deve tenere conto della specificità del nucleo urbano di riferimento, assolutamente eccezionale per la sua conformazione, e della specificità del territorio dell’area lagunare, altrettanto eccezionale anche in ragione delle sue riconosciute caratteristiche insulari, con le conseguenti problematiche di collegamento con la terraferma”.
L’ assemblea di Ca’ Farsetti ha chiesto con la mozione che si riconosca la specificità veneziana e l’unicità lagunare, le speciali necessità che essa comporta e che si continui il percorso di riqualificazione e di rilancio dell’Ospedale Civile di Venezia. Nel domandare che venga concordata un’audizione all’interno della 5° commissione regionale di un rappresentante dell’Amministrazione comunale, i consiglieri hanno espresso la necessità che, attraverso un percorso parallelo, si individuino anche normativamente, proposte (sia nell’atto di riconoscimento dell’autonomia del Veneto, sia nell’ipotesi di nuova stesura della Legge Speciale, o altro strumento nazionale), di garanzia di tutela specifica, per la permanenza dell’ospedale di Venezia con le caratteristiche espresse, con le relative dotazioni organiche e le risorse necessarie e che sia assicurata la copertura del fabbisogno di personale medico, sanitario e tecnico presso l’Ospedale SS. Giovanni e Paolo.
Venezia, 28 marzo 2019