Giovedì sera 8 ottobre il Consiglio comunale di Vicenza ha approvato senza sorprese, con 19 voti favorevoli e 12 contrari, l’integrazione tra AIM Vicenza e AGSM Verona dalla quale nascerà un gruppo da circa 1,5 miliardi di euro di ricavi, 150 milioni di margine operativo lordo e circa duemila dipendenti. Un nuovo soggetto, a capitale interamente pubblico, che ambisce a giocare un ruolo di leadership nel settore delle multiutility, in qualità di polo aggregante, in particolar modo nel Nord-Est.
La nuova società sarà amministrata da un consiglio di amministrazione che avrà una durata di tre anni e sarà composto da sei membri, compreso presidente, vice presidente e consigliere delegato. Il concambio tra AIM Vicenza e AGSM Verona è pari rispettivamente a 38,8% e 61,2% come indicato nel parere di congruità dell’advisor Equita SpA. Il progetto di fusione deliberato dovrà essere ora approvato dall’assemblea straordinaria dei soci AIM Vicenza.
“E’ un momento storico per la città – ha dichiarato in aula il sindaco Francesco Rucco – che mette nelle condizioni Aim di poter reggere l’urto della competizione del libero mercato che oggi il mondo delle multiutilities sta vivendo. Perché ci integriamo con Verona? Perché è insita nella natura stessa delle società multiservizi mettere a sistema le risorse di personale, di know how, delle tecnologie al fine di migliorare la qualità del servizio, ridurre i costi a carico degli utenti e tutelare i posti di lavoro per i dipendenti. E’ fondamentale fronteggiare l’aggressività dei grandi players del settore che in regime di libera concorrenza schiaccerebbero con estrema facilità le piccole realtà dei territori”.
“Questa non è un’operazione politica – precisa Rucco – ma è un’operazione industriale che dà continuità ad un percorso iniziato dalla passata amministrazione che però non era riuscita a portarla a termine. C’è già molto interesse per questa nuova aggregazione e ci sarà ora la possibilità di valutare eventuali unioni con altre piccole società che hanno capito che restare da sole le mette a rischio di cannibalismo da parte di grandi realtà. Noi siamo una realtà più piccola rispetto a Verona per cui il concambio non poteva essere diverso, ma questo accordo è assolutamente migliorativo rispetto a quello ipotizzato nel 2017, con garanzie e tutele che prima non erano state previste”.
“Il controllo della società – continua – sarà paritetico e saremo determinanti su tutte le scelte perché è garantito dallo statuto che prevede tre società a Vicenza su sei aree business nonostante il nostro peso industriale sia ben inferiore al 50%. Quando è stato il momento di analizzare la possibilità di un terzo partner abbiamo deciso di fermarci per capire bene quale possa essere la strada migliore; c’erano proposte alternative e ci è sembrato giusto e corretto fermarci per valutare più avanti dopo questa aggregazione a due”.
“Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato – conclude Rucco – amministrazione, Aim e advisor perché tutti hanno agito da squadra per portare a casa questo grande risultato. Per quanto riguarda la spesa per il lavoro degli advisor, ricordo che nel 2017 fu di 300 mila euro per un’operazione che non andò in porto, mentre ora è stata di 600 mila euro, una cifra ben inferiore a tante altre operazioni in giro per l’Italia. La fusione a livello regionale era un nostro preciso impegno preso in campagna elettorale”.
Nell’acceso dibattito durato oltre cinque ore (sopra il video) i consiglieri comunali d’opposizione hanno esposto uno striscion, con Giovanni Rolando, componente della commissione Sviluppo economico, che è stato primo firmatario di un ordine del giorno dei consiglieri di centrosinistra per tentare di impegnare il sindaco ad intraprendere iniziative nei confronti della Regione Veneto, al fine di dar vita ad una unica grande multiutilitiy veneta leader sui nostri territori, ma con la valorizzazione di ciascun ente locale proprietario. L’odg è stato bocciato da sindaco e maggioranza.
“Stupefacente – commenta Rolando – appare la posizione del sindaco che si era sempre dichiarato favorevole a ricercare un rafforzamento in Veneto delle multiutilitiy attraverso una grande aggregazione dei soggetti presenti nei territori. Riproporremo il tema e l’obiettivo in altre occasioni“, conclude.