Il Coronavirus andaluso, il diario del vicentino Maurizio Mascarin bloccato in Spagna: l’arte di arrangiarsi… ma la Guardia civil qui non scherza

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Maurizio Mascarin, padrone della spiaggia a Conil de la Frontera: il bello... del coronavirus andalusoIl giorno prima che scattasse anche in Spagna la quarantena per il Coronavirus (sabato 14 ndr) la direttrice dell’ApartHotel in cui soggiornavo a Conil de la Frontera in Andalusia (l’autore di questi appunti di viaggio, Maurizio Mascarin, è un pittore e giornalista vicentino, ndr) mi comunica garbatamente che “da domani l’albergo è cerrado, chiuso per disposizione amministrativa”.

Todo cerrado a Conil de la frontera
Todo cerrado a Conil de la frontera

Non una gran notizia, ovviamente. Che fare? Mi organizzo, faccio mente locale e in quattro e quattr’otto mi metto a suonare i campanelli che espongono il cartello “Se alquila – Si affitta”. Non ho tempo da perdere. Al terzo tentativo trovo quello che “me gusta” dalla signora Rosa, che per l’appunto ha un appartamento spazioso anni sessanta con vetrata e poggiolino frontemare.

Non ha il wi-fi, purtroppo (ed è per questo che Maurizio Mascarin ha inviato le “pagine” del suo diario tutte insieme prima di prendere, una volta che le avremo pubblicate tutte, a gruppi, una cadenza possibilmente giornaliera, ndr). E la caldaia a gas per l ’acqua calda, mi accorgerò dopo, è un disastro; non si può accendere quando tira il vento di Levante perché provoca il rinculo della fiamma. È pericolosa, insomma.

Ma devo prenderla con filosofia, siamo o non siamo in un momento d’emergenza? Vorrà dire che nei giorni di “viento fuerte” mi scalderò le pentole d’acqua come si faceva una volta e mi laverò a pezzi: una pentola per viso e capelli, una per il busto e l’altra per gambe e piedi. C’è anche un vantaggio in tutto questo: nella noia delle giornate che non passano mai, questo metodo fa perdere più tempo di una doccia e si brucia qualche caloria in più. In quarantena bisogna vivere bene il tempo curvo ed evitare il tempo rettilineo, quello delle lancette dell’orologio.

A proposito della signora Rosa, vecchietta e furbetta, c’è da dire che mi ha chiesto più “euri” di quanto vale effettivamente l’appartamento e che ha preteso soldi cash, in contanti. Ma del resto io ho almeno un documento che certifica che sono domiciliato temporaneamente in Calle Miramar 14. Con la Guardia Civil che qui non scherza e ti ferma e ti controlla anche se vai a far la spesa al supermercato, questo documento è davvero importante e indispensabile. So già di camperisti stranieri portati in commissariato, interrogati come galeotti, e poi “domiciliati a forza” lungo il Paseo Maritimo. Mi chiedo se potranno resistere 2-3-4 settimane dentro un Himmer di 6 metri. Quel camper se lo ricorderanno come il loro lager. Ne sono certo.

Ed è così che che sono pronto per il primo giorno di quarantena a Conil de la Frontera, provincia di Cadice.

L’altro volto della Costa de la Luz

Maurizio Mascarin "fronteggia" l'oceano
Maurizio Mascarin “fronteggia” l’oceano

L’Andalusia è terra di feste, di musiche e balli in piazza. Ed era così fino a qualche giorno fa. Ma da domenica 15 tutto è chiuso per il Coronavirus. Anzi, cerrado. Altro che succulente tapas accompagnate da un buon vino tinto. Scordiamocele.

A Conil de la Frontera, come a Tarifa, a Bolonia, a El Palmar e in tutta la Costa de la Luz la Protezione Civile e la Guardia Civil sorvegliano con le camionette anche le lunghe e ormai deserte spiagge dorate. Anche nelle spiagge, prima affollate soprattutto di giovani surfisti, c’è il divieto di transito. Dell’oceano, in questa situazione surreale, ci resta solo lo sciabordio. Quel suono del mare che ormai, nel mio quotidiano, mi accompagna come un fratello Saggio.

Alla prossima puntata, qui tutte

(qui la situazione ora per ora sul Coronavirus in Italiaqui tutte le notizie di VicenzaPiu.com sull’argomento, ndr)

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