Alle 17 di oggi abbiamo dato col titolo “Incontro tra Ieg e Comune, Provincia e Cciaa. Il sindaco Rucco: “accolte le nostre richieste” la notizia che, nell’incontro tra il neo sindaco di Vicenza Francesco Rucco, la nuova presidente della Provincia di Vicenza Maria Cristina Franco, il tuttora presidente della Camera di Commercio Paolo Mariani e l’amministratore delegato di Ieg Ugo Ravanelli, non solo è stato ribadito che “la Fiera dell’oro rimarrà a Vicenza, e con essa anche le altre fiere già in programma e consolidate in città” (cosa prevista, però, anche dagli investimenti da poco annunciati) ma che, soprattutto “sono state recepite le modifiche allo statuto” proposte dalla nuova amministrazione vicentina.
Nella nota diffusa dal Comune era, però, scritto che queste modifiche avrebbero garantito “il voto unanime del consiglio di amministrazione e la maggioranza qualificata dell’assemblea dei soci (di Ieg, ndr) a tutela della permanenza a Vicenza delle attuali manifestazioni fieristiche…“.
Bene, ma così come era formulata, la nota provvisoria garantiva Vicenza riguardo all’unanimità per le votazioni in Cda (in cui la compagine berica è rappresentata per cui, da oggi in poi, sarebbe servito il suo consenso per le decisioni che riguardano almeno la fiera principale della città) ma non per la “maggioranza assembleare qualificata dell’assembla dei soci” in cui il 19% dei voti in mano a Vicenza Holding impedirebbe il voto di blocco.
Ci siamo, quindi, rivolti per un chiarimento a palazzo Trissino con questa domanda: “nella frase ‘garantire il voto unanime del consiglio di amministrazione e la maggioranza qualificata dell’assemblea dei soci a tutela della permanenza a Vicenza delle attuali manifestazioni fieristiche’ cosa si intende per ‘maggioranza qualificata’?. Tipicamente questa è di due terzi delle azioni ma in tal caso Vicenza, che ora complessivamente ha il 19%, non sarebbe tutelata. Qual è il meccanismo completo di tutela ad oggi?“.
La risposta pervenutaci ci fa dare atto a Francesco Rucco, appena insediatosi, di aver raggiunto subito un risultato che Achille Variati avrebbe dovuto porre come condizione “sine qua non” dell’accordo tra Vicenza e Rimini e di cui, invece, ha sempre e solo parlato.
Ecco, infatti, la rassicurante risposta: “La maggioranza qualificata in assemblea è di 2/3. Però nel caso di decisioni riguardanti la cessione o trasferimento di manifestazioni fieristiche con fatturato superiore a 3.000.000 di euro, è necessario assumere preventivamente il voto unanime del Cda di IEG, laddove Vicenza Holding avrà un consigliere di amministrazione garantito con una partecipazione societaria superiore al 5%“.
Chapeau, quindi, ai fatti del neo sindaco rispetto alle chiacchiere di Variati.
Se Otello Dalla Rosa inneggiava alla managerialità e alla professionalità come requisiti per essere a capo della città, l’avvocato Rucco sembra ben rappresentare l’identikit del candidato da lui sconfitto.
Se questa è la nuova destra, contro cui sempre Dalla Rosa ha scagliato tuoni e fulmini tardo-ideologici, io soffro forse più del candidato di centro sinistra della concretezza del primo cittadino attuale e mi chiedo dove sia finita la mia vecchia sinistra.
Il problema è che sono tra i pochi a chiederselo per costruirne una nuova e non solo di maniera.