Più che giovane è giovanissimo, neonato praticamente. Dopo una lunga fase embrionale ora ha definitivamente preso forma e questa mattina a Palazzo Trissino è stato dato il lieto annuncio: il Focus Giovani, inedito esempio di equipe di pubblico e privato per le giovani generazioni, è finalmente realtà. “Si tratta di un tavolo -ha spiegato l’assessore alle politiche giovanili Leonardo Nicolai– che raggruppa le diverse menti e le diverse forze che si spendono per dare voce e soprattutto spazi ai giovani”. Se l’assessorato alle politiche giovanili non esisteva, insomma, ora che esiste intende funzionare al meglio e arrivare dritto alle esigenze delle nuove generazioni, grazie alla cooperazione (che è molto più della collaborazione) con chi ha a che fare con loro e le loro richieste. Nicolai si è anche lasciato andare a svelare un suo sogno personale: arrivare a fine mandato (tra quattro anni) con Vicenza candidata a Capitale Europea dei Giovani.
E intanto si lavora. Nato nel 2018, in seno alla precedente amministrazione, il tavolo per ragionare collettivamente sui bisogni dei giovani del territorio, viene oggi ufficializzato grazie all’intervento (e investimento, 180 mila euro) della Fondazione Cariverona, che ha fornito al Focus i fondi per mettere in campo interventi educativi da un lato e per consolidare il lavoro di coordinamento dall’altro. A confrontarsi e doversi coordinare sono ben 16 realtà vicentine pro-giovani: 14 enti + Usl + Comune.
“Si tratta di una novità per il Comune di Vicenza -ha spiegato Nicolai- che ha colto l’invito a partecipare a un’equipe di pubblico e privato, tra terzo settore e dipendenti comunali”. Un percorso non certo facile, né a livello aggregativo né tantomeno organizzativo. Ecco perché vanno formate le persone per migliorare la gestione di spazi e servizi rivolti ai giovani e va messa molta cura nella governance di questa esemplare nuova realtà.
“Cariverona ci ha dato un enorme aiuto -ha sottolineato Lara Scantamburlo, portavoce in conferenza, insieme a Roberta Radich, del Focus Giovani- soprattutto per quanto riguarda il capacity building. Perché già è una bella sfida arrivare a lavorare alla pari, a una simmetria oltre il tavolo, a pensare insieme, a cooperare, ma in questa fase costituente occorre capire come muoversi, come ottimizzare le oltre 100 persone che lavorano in 14 realtà diverse sui temi più disparati (dall’educazione all’assistenza, dal sociale alla cultura ecc.), come distribuire i ruoli, come non sprecare il capitale relazionale”.
“Siamo finalmente giunti alla fase costituente -ha proseguito Roberta Radich- di un processo di creazione di una rete che si sostanzia nella definizione condivisa della propria governance per arrivare alla forma giuridica più consona. La parola chiave è partecipazione. Occorre uscire definitivamente dalle logiche individuali dei singoli enti, per muovere insieme grandi passi avanti per la città”. Una partecipazione, come sottolineato da Radich, che non riguarda soltanto i membri del Focus, ma che va promossa presso i suoi destinatari, i giovani appunto.
E si parte a breve con il primo banco di prova: un percorso partecipativo di progettazione della nuova destinazione degli spazi della ex Centrale del Latte, nel quartiere San Bortolo.
Nuove sfide a parte, il Focus è costantemente attivo nell’ambito della formazione scolastica, nella mappatura delle realtà e degli spazi giovanili e nella creazione di azioni aggregative territoriali nei quartieri. La sua rete si propone di costruire politiche giovanili integrate e coordinate tra interventi educativi, prevenzione del disagio e pratiche culturali allo scopo di aumentare il benessere e il protagonismo delle giovani generazioni.
Il focus giovani ha attivo il sito ufficiale oltre alle pagine social.
Qui il Comunicato ufficiale del Comune di Vicenza