In Germania il clima ridà speranza ai Verdi – Le terribili inondazioni in Germania potrebbero cambiare la traiettoria della campagna elettorale in Germania in vista del voto per il rinnovo del Bundestag del 26 settembre. Dopo il picco raggiunto in maggio, i Verdi hanno registrato un lento ma costante declino nei sondaggi, che nelle ultime settimane hanno dato l’Unione Cdu-Csu saldamente in testa. Il trend potrebbe invertirsi, tanto più che la gestione dell’emergenza da parte di Armin Laschet, il candidato alla cancelleria della Cdu-Csu e presidente del Land della Renania Settentrionale-Vestfalia, è stata catastrofica. Laschet prima ha detto che non basta “un giorno come questo” per cambiare politica sul clima, salvo fare marcia indietro e spiegare che occorre “accelerare”. Poi si è fatto beccare dalle telecamere a ridere mentre il presidente Frank Walter Steinmeier parlava alla stampa sulla scena del disastro. Sul Foglio Micol Flammini spiega quanto contano le battaglie climatiche nella campagna elettorale tedesca: dopo le alluvioni i temi ambientali, già molto presenti nel dibattito politico, diventeranno sempre più centrali.
L’ultimo sondaggio prima delle alluvioni dava Laschet in testa – Ancor prime delle inondazioni, i Verdi avevano iniziato a recuperare un po’ di terreno, ma rimanevano comunque a dieci punti di distanza dall’Unione Cdu-Csu. Secondo il sondaggio settimanale di Insa per la Bild am Sonntag, la Cdu-Csu è stabile al 28 per cento, mentre i Verdi di Annalena Baerbock hanno recuperato un punto risalendo al 18 per cento rispetto alla domenica precedente. Sono stabili i socialdemocratici della Spd (al 17 per cento), i liberali della Fdp (12 per cento) e l’estrema destra di Alternativa per la Germania (11 per cento). L’estrema sinistra della Linke, invece, aveva perso un punto scendendo al 7 per cento.
Von der Leyen promette aiuti per la ricostruzione – La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sabato ha visitato alcune località del Belgio colpite dalle inondazioni, promettendo aiuti per la ricostruzione dopo “la devastazione delle inondazioni”. “Mi si è stretto il cuore incontrando gente che ha perso la casa e i risparmi di una vita. Ho detto loro: l’Europa è con voi. Condividiamo il vostro lutto. Vi aiuteremo a ricostruire”, ha scritto su Twitter von der Leyen. La Commissione è stata attenta a non strumentalizzare le inondazioni per promuovere il Green deal. Sul Foglio spieghiamo che il pacchetto di misure presentato mercoledì dalla Commissione in gran parte è la risposta giusta per lottare contro i cambiamenti climatici, ma c’è un punto debole: addossare i costi della transizione sulle famiglie rischia di rivelarsi controproducente.
L’Ue “si è liberata” della più grave minaccia dello Stato islamico – Gilles de Kerchove, nominato nel 2007 coordinatore europeo della lotta contro il terrorismo, andrà in pensione alla fine di agosto per raggiunti limiti di età. In un’intervista al Monde, de Kerchove fa il bilancio dei suoi 14 anni come zar europeo dell’antiterrorismo, durante i quali gli attacchi e gli attentati si sono moltiplicati negli stati membri. Secondo de Kerchove, “l’Europa ha significativamente ridotto le sue vulnerabilità”, anche se “rimangono delle incertezze. L’organizzazione dello Stato islamico non è totalmente scomparsa, la minaccia resta complessa e diffusa”. mentre “altri gruppi si affermano nel Sahel, nell’Africa occidentale, orientale, in Mozambico, o Congo”. Per de Kerchove è “indispensabile prevenire l’apparizione” in Africa “di un nuovo califfato che potrebbe minacciare direttamente l’Europa”. Tuttavia “lo Stato islamico non dispone più della sua capacità di proiettare dei terroristi sul territorio europeo”, ha detto de Kerchove. Restano solo “attori isolati, senza legame diretto con l’organizzazione”.
La Slovenia portabandiera dell’Ue alle Olimpiadi di Tokyo – Il primo ministro sloveno, Janez Jansa, e il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, ieri hanno scritto al presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, per chiedere che la Slovenia porti la bandiera dell’Unione europea alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo. “Dalla loro creazione nell’antichità greca e dalla loro rinascita in tempi moderni, i Giochi olimpici hanno promesso pace e unità per secoli”, hanno scritto Jansa e Schinas: le Olimpiadi “sono un potente simbolo di coesistenza pacifica, tolleranza e solidarietà – valori che sono il fondamento dell’Ue”. La Slovenia ha la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue. “Vorremmo proporre che in occasione della presentazione delle squadre nazionali durante la cerimonia ufficiale di apertura dei Giochi olimpici, la squadra olimpica slovena entri allo stadio portando la bandiera slovena affianco alla bandiera dell’Ue”, hanno spiegato Jansa e Schinas: “Questo renderà gli atleti sloveni ambasciatori dell’unità europea e dei valori che sono alla base della nostra unione che corrispondono con quelli del movimento olimpico”.
Il precedente di Elisa di Francisca con la bandiera Ue all’Olimpiade – Alle Olimpiadi di Rio del 2016 era stata un’atleta italiana, Elisa di Francisca, a mostrare una bandiera dell’Ue il 10 agosto, mentre ceelbrava la medaglia d’argento nel fioretto. “L’Europa esiste ed è unita contro il terrorismo”, aveva detto di Francisca: “Ho portato la bandiera europea sul podio per le vittime di Parigi e Bruxelles”. Il riferimento era agli attacchi terroristici che avevano colpito Parigi nel novembre 2015 e Bruxelles nel marzo del 2016. “Se restiamo uniti possiamo sconfiggere il terrorismo, non diamogliela vinta all’organizzazione dello stato islamico. Il loro obiettivo è di farci chiudere dentro casa”, aveva spiegato di Francisca: “Dobbiamo abbattere le barriere e creare un’Europa davvero unita, vogliamoci più bene e dimostriamo che siamo capaci di volerci bene”.
La proposta del Parlamento europeo sulla bandiera dell’Ue è del… 2012 – Il Parlamento europeo aveva proposto di affiancare la bandiera dell’Ue a quella delle federazioni nazionali per gli eventi sportivi internazionali già nel 2012. Con una risoluzione approvata a grandissima maggioranza il 2 febbraio di quell’anno sulla “Dimensione europea dello sport”, il Parlamento aveva suggerito “alle federazioni sportive di considerare l’idea” che la bandiera dell’Ue “sia esibita sulle maglie degli atleti degli stati membri, di fianco alla bandiera nazionale”. Ma i deputati avevano anche precisato che si sarebbe trattato “di un’opzione interamente facoltativa e che spetterebbe agli stati membri e alle organizzazioni sportive decidere se ricorrere o meno a tale opzione”. Con un’altra risoluzione nel 2017, il Parlamento europeo aveva invitato “i Comitati olimpici e le Federazioni sportive nazionali degli Stati membri ad adottare e utilizzare la bandiera e il simbolo dell’Ue insieme alle singole bandiere e ai singoli simboli nazionali in occasione di eventi sportivi internazionali”. Invano.
I britannici costretti alla bandiera dell’Ue – A quanto ci risulta c’è una sola squadra che partecipa a un evento sportivo maggiore sotto la bandiera a dodici stelle. E’ la squadra europea nella Ryder Cup di golf, che ogni due anni sfida gli Stati uniti. L’edizione del 2021, che si giocherà tra il 24 e il 26 settembre con un anno di ritardo causa Covid-19 sul campo di Whistling Straits in America, sarà la prima dopo la Brexit. Il capitano degli europei, Pádraig Harrington, è irlandese. Ma dentro la squadra ci saranno anche diversi britannici (al secondo e terzo posto della classifica attuale ci sono i due inglesi Tommy Fleetwood e Tyrrell Hatton, mentre il quarto è occupato dal nord irlandese Rory McIlroy). Se l’Europa vincerà come nel 2018, Boris Johnson si troverà a celebrare la bandiera dell’Ue. |